1. L'universitaria fuori sede


    Data: 06/05/2021, Categorie: Etero Autore: Pensionato

    ... due seni sbocciarono in tutto il loro splendore e ci si tuffò baciandoli e leccandoli, mentre cercava, con scarsi risultati di slacciarmi i pantaloni: lo allontanai, mi alzai e con poche mosse languide, rimasi con gli slip, maledicendomi di non aver messo quelli sexy appena acquistati al posto di quelli di cotone che portavo; quasi avesse letto nei miei pensieri mi disse” Sei molto più eccitante con questi, vieni qui!” e, rimanendo seduto, mi passò la mano fra le gambe accarezzando le labbra della mia figa gonfie di desiderio e già bagnate. Mi inginocchiai davanti a lui, gli slacciai i pantaloni, glieli abbassai e liberai la sua virilità che già svettava verso l'alto con il glande ben definito e libero dal prepuzio, luccicante per le prime gocce di sperma. Lo presi in mano, lo sentii durissimo e fremente temendo che già fosse giunto all'orgasmo, ma mi sbagliavo, presi a segarlo dolcemente e lentamente sino a che lui non mi prese la nuca spingendo il mio viso verso il suo cazzo: non mi ci volle molto: aprii la bocca e lo introdussi tutto fino alla gola, cominciai a spompinarlo con gusto, riempendolo di saliva e tastando i suoi testicoli, che scesi poi a leccare. Andai avanti per circa cinque minuti fino a quando mi fece sedere sul divano, divaricare le gambe a si impossessò con la bocca della mia figa, qui, per fortuna, ero stata previdente e mi ero rasata, la penetrò con veloci movimenti ed intanto con le dita mi tintillava il clitoride facendomi salire al settimo cielo, ...
    ... tanto che, da lì a poco, gli scaricai in bocca il mio orgasmo da troppo tempo trattenuto. Fu il segnale della fine dei preliminari: mi girò, mi mise alla pecorina e mi penetrò da dietro strappandomi un mugolio di piacere; iniziò un bellissimo su e giù accompagnato dal rumore dovuto agli umori che si scaricavano nella mia figa: me lo tolse dalla figa e cominciò a puntare l'altro buco, che gli spalancavo oscenamente davanti:” Posso?” chiese e io, che naturalmente non nemmeno lì ero vergine, spinsi indietro le mie chiappe: lui, dopo avermelo leccato ed umettato, ci appoggiò la cappella e spingendo piano piano si fece strada; si capiva dai suoi movimenti, che aveva esperienza, ed infatti invece di sentire dolore, come altre volte mi era capitato, godetti come raramente in vita mia: il mio ano, pulsando, mi faceva sentire anche meglio il suo uccello, con la mano cercai la figa e mi penetrai venendo ancora una volta; ritrassi la mano fradicia e mela portai alla bocca ciucciando con voluttà, mi girai e lo baciai in bocca per fargli sentire il sapore del mio piacere e allo stesso tempo gli sussurrai: “ Ti prego vienimi in bocca, voglio anche il tuo sapore!!!” Prese a penetrarmi ancora più violentemente e quando mi accorsi che oramai era giunto allo stremo mi tolsi di sotto, mi voltai, aprii la bocca e ricevetti la sua sborra sulla lingua, una parte mi colpi sulla guancia, ma con la mano la ricondussi in bocca ed ingoiai il tutto, salvo poi chiudere le mie labbra sul suo cazzo per pulirlo ...