Mille pini - parte seconda
Data: 10/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LovelyL, Fonte: Annunci69
... scherzosamente.
Avevo i pantaloncini un po' consumati, mi fece voltare di schiena e con un dito ne scucì una parte.
Ero paralizzato, eccitato e scioccato allo stesso tempo.
Si leccò due dita e poi bagnò il mio buchetto attraverso il foro.
-Siediti, avanti-
Mi sedetti piano piano su di lui, la cappella fece capolinea senza fermarsi dentro di me seguita da tutto il resto.
Il treno entrò in una galleria buia.
Era tutto dentro. Troppo grosso, troppo bello, troppo tutto.
-Sei strettissimo-
Lo spinse dentro fino alle palle. Non trattenni un forte gemito.
-Sshh tranquillo. Fatti montare da papà-
Mi mise due dita in bocca iniziando a darmi degli spintoni.
Era troppo largo e duro, quei colpi erano schifosamente goduriosi. Mi sentivo una cagna.
Succhiavo le sue dita avidamente mentre il suo enorme pisello faceva dentro e fuori dal mio buchetto.
Sentivo quel fiato intenso sul mio collo, sulla mia pelle.
Nel vagone tornò la luce.
Le sue mani finirono per togliermi la maglietta iniziando poi a strizzarmi e a giocare con i miei capezzoli.
-Continua ti prego- dissi ansimando.
Ero su un altro pianeta, non ricordavo più di essere in un posto pubblico, così esposto.
Lo sentivo pulsare.
Di colpo la porta vicino a noi si aprì, due ragazzi entrarono nel nostro vagone.
-Cosa cazzo?!- uno dei due urlò.
Tornai per un momento alla realtà, ma notai che al mio stallone ...
... non importava di essere guardato.
-Aspetta ti prego...- tentai di scostarmi da lui ma mi voltò la testa ficcandomi la lingua in bocca.
-Che cazzo di schifo!?- i dure ragazzi stavano ridendo e commentando la scena-
Provai nuovamente a divincolarmi, senza successo.
Una delle due mani si staccò dal capezzolo e tirò fuori il mio pisello iniziando a scappellarlo.
Un ragazzo stava facendo un filmato con il cellulare, l'altro invece rideva e urlava.
Io ero al limite, così come il mio uomo.
Ansimò fortissimo e me lo spinse di nuovo dentro fino in fondo sborrando copiosamente. Sentivo quel denso liquido caldo riempirmi per bene. Due o tre scappellate e fece schizzare anche me.
Staccò poi la bocca dalla mia sfilando velocemente il cazzo dai pantaloncini.
Io caddi a terra.
I ragazzi stavano ancora schernendoci, avevo la vista completamente offuscata, il cellulare che avevo in tasca vibrò. Barcollai per il vagone, l'uomo se ne era già andato.
''Che cosa mi sta succendendo?'' pensai intontito.
Non riuscivo più distinguere le figure, il treno curvò ed io per non cadere mi aggrappai alla prima cosa che trovai vicino: la leva di sicurezza.
Le porte si aprirono ed io inciampai.
L'aria era davvero fresca, il sole era un po' oscurato dalle nuvole.
La luce intensa si faceva sempre più distante e l'acqua diventava lentamente più torpida e fredda.
Non vidi più nulla.
(Continua)
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