1. La gioia della sicilia


    Data: 10/05/2021, Categorie: Trans Autore: guidocorsalini, Fonte: Annunci69

    Da tempo sarei dovuto tornare a casa dei miei genitori, distolta dalle mie visite ormai da molto.
    
    Da tempo fissavo la ragazza che mi sedeva di fronte in treno. Anche lei aveva un biglietto che la portava nella mia stessa direzione. La sua postura sul sedile blu e di vecchia tappezzeria, era molto elegante. Le sue mani curatissime e pallide sorreggevano un libro. Il titolo di quel libro era diventato il mio unico fuoco e, mentre aumentava il mio piacere per le sue preziose mani, mi accorsi che ormai solo un lembo di mare mi distanziava dalla Sicilia.
    
    La ragazza rimase a leggere mentre mi preparavo per scendere, ma mi salutò con un grazioso sorriso, riflesso nel finestrino del treno.
    
    Un’autista di mio padre, mi venne a prendere e, su mia volontà, mi portò alla più vicina libreria di Messina. No, non cercavo quel libro che la ragazza stava leggendo, ma mi diressi su un manga giapponese, stile dark-fetish, illustrato in bianco e nero. Cercai tra le pagine di quel libro, qualcosa che risvegliasse il piacere per la delicatezza, che solo in alcuni scritti voyeuristici si sanno trattare.
    
    La macchina si diresse verso Siracusa, in totale silenzio, io tra le pagine di quel fumetto, l’autista fisso sulla strada. La strada, così, ci diresse verso l’entroterra siciliano, che quel giorno vibrava per il calore del sole.
    
    Ci fermammo a mangiare. Lì il silenzio si interruppe per i convenevoli tra me e un estraneo. Altri estranei ci sedevano a fianco, ma vicino alla finestra di ...
    ... questo autogrill, c’era una figura che, come quelle mani sul treno, divennero il mio vertice visivo. Il corpo di quella figura estremamente femminile, che riuscivo a vedere solo di tre quarti, era scultoreo.
    
    Le gambe accavallate erano per metà scoperte, i piedi portavano con sicurezza dei sandali, che agganciavano la gamba e la stringevano con dei laccetti neri. Il seno era piccolo, ma perfettamente proporzionato alla sensualità di quella donna.
    
    Si alzò, quella figura si alzò dal suo tavolo. Io la fissavo costantemente, ma lei non guardò il resto della sala, scendendo invece le scale che portavano al bagno. La seguì. Volevo sentire il profumo che si lasciava dietro quella magnifica statua, per cui lasciai l’autista al tavolo e feci, con lentezza lo stesso percorso. Arrivai in fondo alle scale, quasi buie, e seguitai la donna. Non sentivo che il suo profumo. Entrai nel bagno, ma poi, scosso dalla possibilità di turbare le altre donne, intente nelle loro necessità, uscì dal bagno.
    
    Mi colpì un dettaglio. Un dettaglio che mi scaturì un’eccitazione primordiale. Quella donna era appena entrata nel bagno degli uomini, ma lo aveva fatto con sicurezza. Tutte le immagini possibili attraversarono la mia mente. La mia mente si era ridotta ad un unico pensiero: vederla, lì in bagno, incontrarla lì.
    
    La donna si era diretta a destra, appena in fondo alla serie di bagni. Non scelse l’intimità di un bagno solo per lei, ma preferì l’angolo in fondo dove i wc si sfiorano appesi sulla ...
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