1. 051 - Roberto, la mamma supermaiala e le sorelle


    Data: 28/08/2017, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ..................................................Avevo realizzato il mio più grande sogno erotico. Scopare mia madre, mi aveva dato delle intense, fantastiche e meravigliose sensazioni. Per alcuni giorni, mi sentii appagato e felice, ogni tanto, i miei sguardi, si incrociavano complici, con quelli di mia madre e penso, che sia mio padre, sia i miei fratelli e le mie sorelle, in questi frangenti, ebbero il sospetto e la percezione, che tra me e la mamma, si nascondesse un intimo segreto.Sicuramente non arrivarono a pensare, che tra di noi si fosse realizzata una unione carnale, ma nei loro occhi e negli sguardi che si scambiavano, intravedevo degli interrogativi, ai quali non sapevano rispondere. Trascorsero alcuni giorni e il fuoco, che ardeva dentro di me, e credo, pure dentro alla mamma, si manifestò in tutta la sua irruenza e poco per volta, ci avvolse, con il suo intenso e bruciante calore. Gli sguardi fra me e lei, si fecero più torbidi, le mani approfittarono di tutti i momenti di vicinanza, per sfiorare i nostri corpi; furono molte le volte che intenzionalmente, creammo ad arte, mille situazioni per stare vicini. Mi ricordo che, in quel periodo, sparecchiai sempre io la tavola, infilandomi nello stretto cucinino, tra il tavolo e il lavandino, dove lei stava lavando i piatti. La sfioravo con la mia prepotente virilità, strusciando contro il suo bel culo sodo, che lei, per meglio sentire la mia incontenibile erezione, sporgeva generosamente di proposito, sostavo poi, ...
    ... per un infinitesimale secondo, appoggiato a lei, alle sue natiche, altruisticamente offerte. La mia mano porgeva i piatti posandoli dentro il lavandino e con il dorso lambivo il suo seno e i suoi capezzoli puntuti. Anche lei inventava le scuse più banali per essermi vicina, fisicamente vicina e conturbante come mai era successo in precedenza. A pranzo e a cena poi, protendeva una gamba da sotto il tavolo e con le dita del piede, mi massaggiava il cazzo, fino a farmelo indurire, mio padre la guardava, mentre lei fingeva assoluta indifferenza, poi, appena l�attenzione degli altri scemava, lei, guardava me, intensamente e torbidamente, mi osservava, penetrando con il suo sguardo i miei occhi appannati dal piacere. Ricambiai in parecchie occasioni, il piacere gentilmente offertomi, infilandole fra le cosce spalancate, il mio piede nudo; la prima volta, la trovai con indosso le mutandine, ma le volte seguenti, constatai che, la mamma aveva provveduto a non indossarle più. Così, con l�alluce del piede, riuscivo a penetrarla per pochi centimetri dentro le labbra bagnate, che lei si dava cura di aprire, usando l�indice e il medio della mano destra, distrattamente infilata sotto il tavolo; io riuscivo quasi a scoparla con l�alluce, mentre gli altri, mangiavano noncuranti di noi e delle nostre intime e sporche manovre incestuose.Così, tra una toccatina e l�altra, venne il quindici di luglio, era sabato e mio padre, finalmente in ferie, ci comunicò, con nostra grande e piacevole sorpresa, ...
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