1. Con lui ... nel paesino (1)


    Data: 15/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: rosamatura60

    ... bendata. Ogni mio senso è all’erta. Cerco di capire quel che avverrà. Certo non immaginavo che dopo quel bel pranzo tra noi tutto evolvesse in questa nuova prova. Appena chiusa la porta e poi durante le sue parole mi ero sentita rimescolare nel ventre, avevo sentito la voglia di lui crescere, lui, così bravo a dominare le sue sensazioni. Nel momento della passione, mi aveva detto di abbandonarmi, mi aveva spogliata completamente, bendandomi e raccontandomi quel che i suoi occhi vedevano il sedere, le natiche polpose, bianche, candide, inviolate (o quasi), seducenti per lui , aveva carezzato quei glutei si era avvicinato a me e io, sentendolo dove le natiche formano un sorriso con le cosce, sentendo il caldo che cresceva e sentendo il calore dei nostri corpi, ero stata attraversata da mille brividi e avevo cominciato ad aderire al suo corpo, sentendo il suo corpo, che cominciava a sfregare lentamente, lentamente, contro il mio.
    
    Non eravamo stati accorti, evidentemente avevamo fatto qualche rumore e si era svegliato anche lui, il suo piccolo fratellino, posto in basso, sul ventre. Si era svegliato, si era stirato, aveva cominciato a fare gli esercizi di riscaldamento e ben presto si era alzato, tonico, duro, inturgidito, voglioso. Pian piano aveva cominciato di nuovo a spingere, a volere quelle attenzioni che a volte pretendeva, quegli sfoghi che, da scapestrato ancora cercava, nonostante la sua veneranda età, riscaldato dal tepore delle mie natiche sembrava quasi trarne ...
    ... sostentamento, non smetteva di pulsare in cerca di attenzioni.
    
    Di buon cuore come sono, avevo deciso di accontentarlo, ed allora le sue mani si erano intrise di succo benedetto nella mia vagina, vi avevano soggiornato a lungo, gustandosi le pulsazioni che lei trasmetteva e raccogliendo, per quanto possibile, questa voglia enorme deponendola sul mio forellino posteriore. Le sue dita, a lungo, avevano eseguito questo esercizio, si bagnavano nella mia caverna, la solleticavano, la carezzavano e poi bagnavano il mio buchino posteriore avendo cura di bagnare ben bene anche le pareti delle mie natiche. Erano accorte, non volevano crearmi strappi, non volevano donarmi traumi, ma solo benessere.
    
    Sentendomi fremente, eccitata e vogliosa, un’ultima volta, quelle magiche dita hanno indugiato in me, mentre l’indice e il medio aumentavano il movimento dentro di me il suo pollice sollecitava il clitoride. I miei brividi e i miei sospiri di godimento, il mio essere bendata, c’è da giurarlo inebriavano la sua mente. Lui aveva accolto il mio ennesimo tracimare con gioia infinita e aveva cercato, per quanto possibile, di trattenerne il più possibile sulla sua mano.
    
    Quel prezioso succo una volta di più l’aveva spalmato sul mio sfintere, infilando appena la punta delle dita dentro di me e bagnando per bene tutto intorno. Poi, non appena mi aveva sentita rilassata, appena spossata dall’avvenuto godimento il suo pene si era poggiato al mio ano, aveva sentito lo sfintere ben bagnato aprirsi, ...