Sms ( post scriptum: vediamo se vi frego)
Data: 16/05/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: lecap
Ero nel letto di quella stanza d'albergo, nuda e ansimante. Il mio corpo contro il suo, mi stava trasmettendo sensazioni mai provate e neppure ipotizzate.
Ma ero io; davvero io. Impensabile fino a qualche ora prima. Urlavo, gemevo, volevo dare, volevo ricevere. La mia carne spudoratamente a disposizione della sua bocca, della sua lingua e delle sue mani. Il suo corpo bollente, altrettanto, era mio e di qualunque mio capriccio.
Il mio corpo e i miei sensi, inspiegabilmente, zittivano ogni mia razionalità.
Pazza.
Completamente fuori controllo, donavo piacere.
Completamente fuori controllo, mi sentivo ricettiva come non mai.
In quel turbine di follia lussuriosa, la mia mente tornò al mese scorso quando
il breve trillo del cellulare mi avvisò dell'arrivo di un sms, interrompendo la revisione della relazione che avevo appena terminato.
“Arriverò in Roma alle diciassette e trenta, puntualità dei treni permettendo. Sarò nel suo ufficio appena possibile. Saluti. Avv Maenza.”
Ovvio si trattasse di uno sbaglio; non solo non conoscevo alcun avvocato Maenza ma anche il numero di cellulare, apparso sul display invece che il nome, mi confermò che non esisteva nella rubrica.
Per mera cortesia, decisi di rispondere:
“Sono desolata avvocato, ma ha sbagliato numero. Fausta”
Pochi secondi dopo:
“Scusi il disturbo signorina, devo aver trascritto male il numero che mi era stato dato. Per pura curiosità, in quale parte d'Italia, il mio goffo errore, ha ...
... inviato il messaggio?”
“Reggio Emilia” Risposi senza dargli modo di proseguire una conversazione che non mi interessava.
Qualche giorno più tardi appena rientrata in casa dopo un'odissea nel traffico per colpa della nevicata che colpì la città, arrivò un altro messaggio:
“Son in camera dell'albergo a Parigi e anche il telegiornale francese sta trasmettendo le notizie della copiosa nevicata che ha colpito la sua regione. Mi auguro non le abbia portato molto disagio. Avv Maenza.”
Intirizzita dal freddo e furiosa per la perdita di tempo occorsa per rientrare, neppure risposi: ci mancava, quella sera, anche quel rompiscatole che si divertiva a fare il cascamorto. Dopo cena, annoiata dalla mancanza di programmi piacevoli alla televisione, più per ingannare il tempo che altro, risposi:
“Traffico bloccato e inaudita lentezza per rientrare a casa. Per il resto tutto ok. Grazie. Prima Roma adesso Parigi, lei è un tipo che gira molto.”
“I lati negativi di essere consulente commerciale e amministrativo di aziende a carattere multinazionale. Si è spesso in giro invece che nel tepore domestico della propria casa. La invidio.”
“Invidiare un monolocale di Reggio Emilia, trovandosi a Parigi, mi sembra per lo meno azzardato.” Replicai.
Continuammo a messaggiarci per qualche tempo senza scendere in particolari personali, quasi fosse una delle tante conversazioni tra sconosciuti che avvengono, per esempio, nei treni a lunga percorrenza.
Passò quasi un mese da quel giorno; ...