Sms ( post scriptum: vediamo se vi frego)
Data: 16/05/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: lecap
... devo ammettere che quando ricevevo un suo messaggio, ero contenta di scambiare due parole anche se di circostanza. Era comunque un tipo simpatico e riusciva sempre a mettermi di buonumore col suo modo di scrivere pur se, necessariamente, telegrafico.
“Ciao Fausta. Ho un appuntamento domani a Bologna ma ho dato incarico di fissarmi una stanza per stasera a Reggio Emilia. Mi farebbe piacere conoscerti personalmente e ringraziarti per la piacevole compagnia durante le nostre conversazioni via messaggi. Sarò all'Hotel Imperial. Facciamo alle diciannove? Baci.”
Rimasi impietrita; un conto erano due chiacchiere a distanza, ben altro interagire de visu.
Osservai improvvisamente che neppure mi ero mai posta il quesito di come fosse effettivamente di persona. Non presi in considerazione la possibilità che fosse giovane, bello e aitante cosa che, tra l'altro, non mi interessava dato che non c'era neppure amicizia tra noi; probabilmente era un ometto sui sessant'anni, minuto e con lo sguardo arguto. Oppure un omone grasso e flaccido che sperava in un'avventura diversa da quelle con professioniste del piacere. Mille congetture e alla fine la decisione: era sicuramente un vecchietto minuto, simpatico e brillante.
Alle diciotto ero alla reception del lussuoso albergo:
“Ho un appuntamento, qui nell'atrio, con un vostro cliente. L'avvocato Maenza.”
L'uomo in livrea dietro il bancone, mi sorrise gentile rispondendomi:
“L'avvocato la stava aspettando signorina Fausta. ...
... Si scusa del ritardo e la prega di salire in camera sua. Stanza 416, quarto piano. L'ascensore è sulla sua destra.”
Mi ritrovai al piano indicatomi, seccata da quella mancanza di riguardo: farmi salire in camera una come se fossi, insomma si, fossi una di quelle. Ormai però, la curiosità di sapere se avevo intuito correttamente il suo aspetto fisico, mi indusse a bussare alla sua stanza.
Rimasi imbarazzatissima appena la porta si aprì, rivelandomi una donna bionda di corporatura robusta, pur se non grassa, avvolta in un accappatoio. Accidenti, magari lo aveva raggiunto inaspettatamente la moglie e adesso si trovava davanti me, che bussavo alla stanza.
“Buongiorno signora, mi scusi, credo proprio di aver sbagliato camera.” Dissi prontamente.
“Sei Fausta?” Rispose sorridendo.
“Si” Balbettai sorpresa.
“Entra, che aspetti? Finalmente.”
“Ma, veramente, io credevo di trovare l'avvocato Maenza.”
Lei rise di gusto e dopo aver richiuso la porta alle nostre spalle, domandò:
“Devo mostrarti la carta d'identità e l'attestato di laurea Fausta?”
Arrossii come una bimba.
“Pensavo fossi un avvocato...cioè... insomma, si. Un uomo.”
Continuò a ridere, divertita dal malinteso e continuammo comunque a scambiarci frasi di circostanza finché il suo sguardo si fece più concentrato:
“Io, invece, ti immaginavo proprio così: minuta, magra, carina, simpatica e oltremodo interessante.”
Subito dopo, avvicinando il viso al mio, mi sfiorò le labbra.
Mi scostai ...