1. Questo è solo l'inizio


    Data: 18/05/2021, Categorie: Tabù Autore: pensolibero

    ... vidi che mamma si alzò. Pensai nuovamente che se ne sarebbe andata, ma non fu così. Si era alzata solo per sfilarsi le mutande, dopo di che si sedette nuovamente con una gamba fuori e l’altra stesa sul divano. Avevo la sua ficona completamente aperta sotto i miei occhi. La tentazione di menarmi il cazzo era enorme, ma riuscii a resistere, anche se ormai ce lo avevo quasi completamente da fuori. Mamma iniziò lentamente a toccarsi la fica con una mano mentre con l’altra si stringeva le tette. Da lì a poco si sarebbe masturbata davanti a me. Lo stillicidio era riuscire a tenere gli occhi socchiusi tanto da poter vedere ma in modo che non si accorgesse che ero sveglio. Difficilissimo! Dopo un po’ le carezze alla fica di mamma divennero molto più intense fino al punto che vidi chiaramente ficcarsi tre dita dentro. Si stava masturbando guardando il mio cazzo. Stavo per scoppiare quando il telefono fece sobbalzare entrambi. Maledii Meucci con tutta l’anima. L’apparecchio era vicino al divano, ma mamma fece una corsa per rispondere dalla cucina per non farmi svegliare. L’istinto mi disse di alzare anche io la cornetta per sentire cosa diceva e con chi parlava. Dall’altra parte era mio padre:“allora? Dimmi cosa è successo oggi”“ma non puoi aspettare a stasera?”“che troia che sei, lo sai che non resisto”“resisti amore mio, resisti che stasera ti racconto tutto per filo e per segno”“cazzo, ma lo sai che sei proprio una zoccola? Così mi farai impazzire”“dai, un po’ di pazienza che ...
    ... stasera ci divertiamo”“cosa intendi per divertirci?che intenzione hai di combinare?”“devi avere fiducia in me. Non preoccuparti”Ormai il mio stato di arrapamento era continuo. Cosa aveva intenzione di architettare mia madre? Ormai era chiaro che aveva intenzione insieme a papà di coinvolgermi in giochi altamente erotici e la cosa non mi dispiaceva affatto. Avrei voluto sapere però fin dove sarebbero arrivati a spingersi. Comunque quell’aria torbida che si respirava mi piaceva da morire. Quel gioco del vedere non vedere, sapere non sapere mi faceva impazzire dalla voglia. Nonostante l’eccitazione, la notte quasi insonne e le ripetute sborrate mi fecero addormentare. Verso le 18 fui risvegliato dal suono del telefono che squillava nuovamente. Mamma dal bagno mi disse di rispondere perché lei non poteva. Era mia nonna con la sua telefonata giornaliera.“ciao nonna, tutto bene?”“tutto bene tesoruccio, mi puoi passare mamma?”“è nel bagno, appena esce ti faccio richiamare”“va bene Mario, mi raccomando non ti dimenticare, è una cosa importante”“si nonna, non dubitare”Quando mai nonna aveva qualcosa d’importante da comunicare. Comunque un po’ perché le volevo veramente bene e un po’ perché non volevo rimproveri mi avvicinai al bagno e dissi a mamma che la nonna l’aveva cercata. Mamma mi rispose che l’avrebbe chiamata appena finito. Stavo per allontanarmi quando mi venne di sbirciare. Vidi ben poco perché mamma era sotto la doccia, però notai che sul bordo della vasca c’era la schiuma da ...
«12...567...11»