1. Alla fine arriva il gelato


    Data: 20/05/2021, Categorie: Etero Autore: Dan86

    ... il movimento e vidi la sua mano impugnare il mio pene con vigore.
    
    Lentamente lo faceva scorrere mentre lo guardava lasciando traspirare tutte le sue voglie.
    
    “Adesso voglio il gelato!”
    
    Vidi la sua testa passare davanti ai miei occhi, stava accadendo.
    
    Le sue labbra circondavano il mio pene turgido e la sua lingua di tanto in tanto interrompeva lasciando spazio a un lungo passaggio dalle palle alla cappella.
    
    Continuavo a guidare cercando di arrivare prima possibile a casa, mentre l’unica cosa che riuscivo a dirle era:
    
    “Appena entriamo a casa di appiccico al muro e ti sbatto come non ci fosse un domani!”
    
    Lei sembrava gradire e incrementava il suo ottimo orale con la lingua che arrivava fino le palle e la mano che mi segava.
    
    Avrei voluto non finisse mai la strada che ci portava verso casa, ma fortunatamente o meno stavamo parcheggiando e lei non sembrava volesse smettere.
    
    Cercavo di sistemarmi, ma fece prima lei a scendere e a venirmi a prendere al guinzaglio. Mi trascinò in ascensore tenendomi per il mio pisello. Le porte si chiusero e lei era già in ginocchio davanti a me.
    
    Arrivati al piano continuò a trascinarmi impugnando vigorosamente il mio pisello.
    
    “Eccola la porta di casa!” pensai.
    
    Lei sorrideva sapendo cosa la aspettava.
    
    Feci sbattere la porta alle nostre spalle e spinsi lei verso il muro. Feci cadere le spalline del suo vestito e del suo reggiseno lungo le braccia e cominciai a baciarle il collo.
    
    Lentamente scesi verso il suo ...
    ... seno prosperoso dedicandomi ai suoi capezzoli. Continuai a scendere.
    
    Il profumo dei suoi umori cominciava a sentirsi, era così invitante che andai ad assaggiarne il sapore.
    
    Una volta alzata quella minigonna attillata, la mia testa scivolò tra le sue cosce, la mia lingua tra le sue labbra. I suoi gemiti non la sciavano spazio al sentore che non gli potesse piacere e allora continuai fino a farmi tirare su e a vedere la sua lingua che leccava le mie labbra e s’infilava nella mia bocca per cercare di assaggiare i suoi stessi umori.
    
    Repentina la girai e mi abbassai i pantaloni.
    
    Era calda, accogliente, desideroso di ricevermi. Pulsava intorno al mio cazzo che la stantuffava ad alto ritmo. Volevo violentarla.
    
    La presi per il collo invitandola a chiedermi di essere violentata. Alessia non si fece sfuggire l’occasione: “Violentami! Fammi tua!”
    
    Non potevo fare altrimenti, la dovevo accontentare.
    
    Le comincia a strappare di dosso il vestito e la buttai sul letto. La legai e mi diressi in cucina.
    
    Tornai con un coltello in mano e le tagliai il reggiseno e le mutande.
    
    Vederla lì legata con quegli stracci addosso mi eccitava ancora di più.
    
    Le infilai il cazzo in bocca facendoglielo arrivare fino in gola, mentre io mi accucciavo e facevo entrare la mia lingua nella sua fica calda e bagnata.
    
    La sentivo gemere come una cagna.
    
    La girai e con lei distesa le infilai con forza il mio cazzo e la cominciai a percuotere sentendo i suoi urli di piacere.
    
    “Continua … ...