LA PIEVE DEGLI INNAMORATI
Data: 20/05/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Dunklenacht
... brezza che sibilava nella gola vicina.Lillé se lo ricordava come se fosse stato ieri... Sì, rammentava quel giorno, in cui era apparsa al suo amato al margine del bosco, in mezzo ad un gruppo di fagiani di monte, dalle penne bianche e nere, dalle grandi code maestose, che, al suo passaggio, le si erano alzati in volo tutt'intorno, poco prima che lei sciogliesse i suoi bei capelli nella brezza che sibilava e bruiva presso l'antica pieve di S. Babila, il luogo convenuto per l'appuntamento. Ed il suo amato era corso da lei, s'era incamminato alacremente verso le sue braccia spalancate, sì, perché Lillé, dopo essere sbucata attraverso le fronde dei faggi, si era messa ad aspettarlo dolcemente in cima all'erta, presso il cancello rugginoso che segnava l'ingresso dell'antica pieve, costruita in cima al monte, vetta tra le vette, bianche, dorate o ammantate di boschi che fossero. - Nel mio forziere ci sono molti ricordi del passato, un clarinetto di legno, delle monete d'oro e delle trine morbide, che vorrei donarti � le aveva detto il suo amato, il giorno di quell'incontro, nel mentre in cui s'erano incontrati nell'amore, nella pieve di S. Babila. - Anche se tu non avessi che l'affetto immenso che provi per me, non desidererei null'altro e la mia vita mortale avrebbe raggiunto il suo traguardo � gli aveva risposto lei, che allora portava un gran foulard nero, per proteggersi dal vento d'alta montagna; vi giuro che quel drappo scuro aveva fatto risaltare ancor più la sua chioma ...
... morbida e dorata, al pari delle sue guance, che sembravano sempre di marmo bianco, come le statue che mani antiche avevano posto lungo il vialetto angusto, che circondava quella pieve. Rammento che quelle sculture raffiguravano delle vergini, nell'atto di concedersi all'amore dei loro amati. - Qui giace gente morta e tu lo sai... Permettimi ancora una volta di baciarti la mano, quasi per consolarmi di questo pensiero: persone come noi, che un tempo vissero su questa terra, ora non ci sono più... Ci hai mai pensato? è forse questo il nostro destino? Non ti tocca l'idea di svanire, un giorno, come poco fa i maestosi uccelli di monte svanirono in volo, tutt'intorno alla tua leggiadra avvenenza di giovane donna? - Sì, tutti costoro, che un tempo erano, oggi non ci sono più... Tante sofferenze, tanti corredi di sposa, tanti bauli, pieni di trine e di merletti, di oggetti opachi e ormai dimenticati...Le parole di lei si erano spente, quasi cabalisticamente, in quel dialogo, del quale l'unico protagonista era stato forse solo il vento, o quel silenzio, o la voce di un fagiano lontano, o del campanile aguzzo, che svettava presso la chiesa di S. Babila, dove crescevano le edere ed i muschi.Quel giorno d'autunno, le memorie degli istanti dei quali or ora vi ho narrato scintillavano negli occhi di Lillé. - No, io non ti rivedrò più, non ti rivedrò mai più � mormorò la bella, nel silenzio della sua stamberga, mentre abbracciava la sua bambola di porcellana, quella che le avevano ...