L'attesa - Racconti Erotici

L'attesa

... suo viso un attimo prima che riesca a incrociare il mio sguardo, obbligandola di riflesso ad ansimargli sulla guancia.Maledetto bastardo, &egrave così sensuale lei... Le sue dita, maledizione, ho timore di immaginare dove possano essere. Ho timore di chiedermi dove le vorrei sentire io.&egrave terribile e immorale tutto questo. Eppure non riesco a staccare gli occhi da quei due folli pervertiti.Mi sento mancare l'aria e la terra sotto ai piedi nello stesso momento. Investita dal panico, nel mio delirio ti vedo imboccare la via. Con uno scatto mi alzo in piedi, ribaltando quasi il tavolino, mentre come un' ossessa cerco una banconota da lasciare come mancia. Dribblo tutti i tavolini scusandomi per la goffaggine, senza alzare lo sguardo dal pavimento, inciampando in sedie e vasi, e con la grazia di un elefante mi ci ti paleso davanti, tipo tornado.�Ciao, eccomi, andiamo, ho fame� ti dico tutto d'un fiato.�Ehi ciao, ma stai bene?� mi chiedi seriamente preoccupato.�Certo, si, e che &egrave quasi un'ora che sto qui, sono stufa, andiamo a cena� farfuglio prendendoti a braccetto e inducendoti a seguirmi, quasi strattonandoti.Ti arrendi e ti lasci trascinare via.Mentre ci incamminiamo, d� un ultimo guardo verso quei due, oltre la schiena di lui posso scorgere finalmente il viso della ragazza.Ha ancora le labbra spalmate sul viso del demone.Un senso di gelosia mi assale, una gelosia fredda, grigia, vitrea come lo sguardo di quella laida Troia.