1. Sarò la tua cagna, la tua latrina! - 1a parte


    Data: 22/05/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: TRAVETTA_GEISHA

    Il desiderio di sottomissione è sempre stata una costante delle mie fantasie sessuali, ma purtroppo spesso le fantasie si realizzano difficilmente... con molti uomini avevo provato a chiedere di essere maltrattata, annientata, completamente sottomessa, ma le promesse fatte in chat o al telefono difficilmente si realizzavano. Chissà come sarebbe finito questo ennesimo tentativo... come spesso accadeva le premesse erano buone: un bell'uomo maturo, robusto, con voglia di essere il sovrano assoluto della situazione...
    
    Ci sentiamo al telefono per fissare l'incontro: ha una voce profonda, sposato, sembra proprio una persona seria e affidabile; tutto sta se riuscirà a scattare quell'intesa che potrebbe permettere finalmente la concretizzazione del desiderio.
    
    Mi ha detto di aspettarlo in casa in ginocchio con lo sguardo verso il pavimento...
    
    Aspetto il suo arrivo nascosta dietro le tapparelle del secondo piano. Chissà come sarà, chissà se la descrizione corrisponderà al vero. Mi ha detto che sarebbe arrivato direttamente dal lavoro in scooter. Vedo arrivare un motorino con un colosso sopra. Ha un giubbotto colorato di una ditta di trasporti... non può che essere lui, ma... non è possibile! Sarebbe troppo bello!!! E' un marcantonio di due metri, indossa il casco e un paio di occhiali da sole. Si scorge un bel pizzo sale e pepe. Si toglie il casco guardandosi intorno; ha i capell corti brizzolati; si passa una mano nerboruta sui capelli schiacciati dal casco.
    
    Chiude lo ...
    ... scooter... Fermati cuore o esplodi... caspita che toro!!! Sarà lui? Attraversa la strada verso il mio numero civico. Gli avevo detto quale campanello suonare... il campanello suona. E' lui!!!! Muoio.... Apro la porta senza chiedere chi è, mi sistemo la lingerie da troia che indosso, spengo la luce per creare la giusta penombra e mi piazzo davanti alla porta di casa in ginocchio con le braccia stese in avanti in pieno segno di adorazione.
    
    Sento il rumore dei suoi passi possenti per le scale e da quella posizione, con la testa sul pavimento, capto le vibrazioni che il suo corpo massiccio, salendo, imprime a tutto il vano scale. Eccolo, mancano pochi gradini, oh mamma che paura, che ansia, che panico e che eccitazione. Entra. Chiude la porta silenziosamente. Osserva la scena: la cagna, come promesso, è prona ai suoi piedi. Si avvicina: ho i suoi piedi a 10 centimetri dal viso e di istinto gli bacio le scarpe dicendogli "Grazie di essere venuto...". Non l'ho ancora visto in volto. Resto giù in attesa di suoi ordini e istruzioni. Mi dice "Ciao Latrina!" e da quel momento avrei dovuto capire che mai appellativo sarebbe stato più appropriato. "Dove andiamo?". "Di là, in salotto...". "Bene fammi strada e cammina a quattro zampe!" Resto con lo sguardo sul pavimento. Sono eccitata ma ho anche paura, ma pur senza vederlo negli occhi, la sua voce dà la sensazione di essere molto autorevole e di non avere via di scampo, ma allo stesso tempo è rassicurante.
    
    Cammino gattoni verso il ...
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