1. Al centro commerciale


    Data: 23/05/2021, Categorie: Etero Autore: ChopstickNick2

    La prima volta che la vidi rimasi senza parole, seriamente. Stavo parlando con un collega quando comparve lei e mi si disconnesse il cervello. Colombiana, con la pelle color cappuccino, i capelli neri e ricci, una boccuccia morbida, un seno perfetto e un culo sodo e rotondo. Melissa. Bella, irraggiungibile, e tanto stronza quanto bella. Tuttavia riuscii ad avvicinarmi a lei, sperando di diventare sempre più intimi col passare del tempo. Uscivamo spesso assieme e una volta capitò che mi chiedesse di accompagnarla al centro commerciale. Dopo un paio d'ore di shopping, avemmo entrambi l'urgenza di andare in bagno. Feci per entrare in quello degli uomini ma la donna delle pulizie mi indicò di usare quello delle donne dato che stava pulendo il pavimento. Un po' riluttante, obbedisco senza fare troppe storie. Mentre sono al gabinetto, sento qualcuno parlare al telefono mentre si lava le mani e riconosco la voce di Melissa. "Sono al centro commerciale a comprare un paio di cose... Sì... No, sono con quello sfigato di Lucio. Tanto lo sai che mi muore dietro e mi obbedisce come un cagnolino. Poi stasera mi vedo con Michele non appena esce dalla palestra. Sì, sì da lui. Dai, ci sentiamo, ciao." Quindi lei sapeva benissimo che mi piaceva, mi prendeva in giro e inoltre si scopava qualcun altro. Uscii dal bagno sbattendo la porta e lei esclamò "Che cazzo ci fai qui?". "Tu lo sapevi che mi piacevi e mi hai preso per il culo per tutto questo tempo!" "Vaffanculo Lucio, sei un rammollito, ...
    ... sei senza palle. Mi farebbe schifo stare con uno come te." disse con un sorriso sprezzante. In un impeto d'ira la afferrai per la gola e la spinsi indietro con l'intenzione di metterla con le spalle al muro. Inciampai e finii per farla sbattere contro la porta del bagno che si spalancò, lasciandoci cadere dentro, e si richiuse subito dietro di noi. La mia faccia accecata dalla rabbia non la indispettì per nulla, anzi, si mise a ridere di gusto. "Non ci credo che l'hai fatto sul serio! Allora ce le hai le palle. Fa' vedere!" disse artigliandomi il cavallo dei pantaloni e tastandolo rozzamente. "Ahia! Che cazzo fai? Molla subito stronza! Mi fai male!" Ma lei non si fermò. Con ancora la mia mano sulla gola, continuò a massaggiare il mio pene che si gonfiava lentamente nonostante fossi ancora incazzato a morte con lei. La mia maschera di odio puro si incrinò leggermente lasciando sfuggire qualche mugolio di piacere. "Lo vedo quanto ti fa male. Stai proprio soffrendo." "Vaffanculo Melissa. Sei una troia. Va'a succhiare qualche cazzo che almeno così te ne stai zitta." Si stupì della volgarità con cui le parlai, ma allo stesso tempo qualcosa la fece eccitare perché mi sbottonò i pantaloni mentre si metteva in ginocchio. "Ma cosa cazzo stai fac... No, dai, smettila!" dissi, ma in realtà avrei voluto che continuasse per sempre. Con quella sua boccuccia tonda succhiava la punta del mio pene con delicata determinazione, percorrendo la lunghezza con la punta della lingua di tanto in tanto. ...
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