I tormenti di nonna Marta (Parte Decima)
Data: 24/05/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala
... per impugnare la bottiglia al fine di giocare meglio con la stessa. La toglievo e la infilavo, ogni volta spingendo, con il mio pube, il più profondo possibile in una sorta di coito che sicuramente ricorderà per tutto il resto della sua vita. Mente lui si masturbava a tutta velocità, io cercai di immedesimarmi in un uomo, magari anche piuttosto brutale, per scoparlo in modo animalesco e scatenarmi su di lui, o piuttosto in lui. Giacomo gemeva dal piacere, soprattutto quando cominciai a schiaffeggiargli le natiche e spinsi sempre più a fondo per aprirgli ulteriormente il culo. Ad un certo punto lo vidi inarcare la schiena, urlando dal piacere. Ebbe un orgasmo terribile con una copiosa eiaculazion,e tanto che sentii il rumore dei getti della sua sborra schizzare sul pavimento. Mi fermai e lentamente e delicatamente tolsi la bottiglia dal suo intimo. Vedendo l’abbondante schizzata per terra, pensai che forse aveva proprio bisogno di me per svuotarsi le palle, ed una cosa era sicura, non era impotente! Ne ebbi la prova quando glielo presi in bocca per pulirglielo con cura, non gli veniva molle. Era ancora troppo invitante. Smisi li leccarglielo ma continuai ad accarezzarlo quindi, avvicinandomi all’orecchio gli sussurrai, come se mi rivolgessi ad un bambino: “Alla mamma piacerebbe che tu mettessi il tuo pisellino nel suo culetto.” “Io non l’ho mai fatto.. non so se..” “Bene, è l’occasione buona per imparare qualcosa di nuovo, tesoro.” Quella risposta mi aveva sconcertata. ...
... Quindi Giacomo non aveva mai praticato il coito anale ad Agnese? Tuttavia so che lei era stata spesso inculata dal padre, le foto trovate recentemente lo confermavano. Mi levai velocemente i pantaloni abbandonandoli sul pavimento, poi anche il reggiseno e mi appoggiai sul tavolo nella stessa posizione di Giacomo. Mio genero, dietro di me , sembrava esitante, se avesse aspettato troppo il cazzo gli sarebbe potuto diventare moscio, allora con tono di supplica gli dissi: “Allora tesoro, la mamma aspetta che tu entri dentro nel suo buchino.” “Ok, ora ci provo.” Nonostante il mio aiuto ci vollero diversi tentativi prima che riuscisse deflorare il mio fiorellino. Una volta dentro, mostrando una strana goffaggine, non riusciva ad andare a fondo tanto che fui obbligata a spronarlo ancora. “Su tesoro, mostra alla mamma con quanta forza riesci ad incularla.” “Come? Cosa?” “Si dai, dacci dentro, fai vedere a quella troia di tua madre come gli spacchi il buco del culo.” Il mio linguaggio scurrile lo stimolò e la goffaggine fu presto dimenticata tanto che cominciò a scoparmi come si deve. Irriconoscibile rispetto a poco prima, scatenò tutta la sua energia nel mio culo, per mio sommo piacere. Entrambi all’apice dell’eccitazione, sentii la sua voglia svuotarsi dentro di me proprio mentre il mio corpo vibrava per le contrazioni dell’orgasmo. Giacomo, mio genero, mi aveva appena inculata in modo magistrale dopo avermi sdraiata sul tavolo della cucina. Mi piaceva sentirlo rilassato sopra di me con ...