1. Sbalzi d'umore


    Data: 30/12/2017, Categorie: Etero Autore: Rombo72

    Quella mattina era iniziata male. Il ronzio nelle orecchie, il peso delle palpebre, un generale senso di malessere e quel fastidio che ogni cosa gli provocava non volevano proprio abbandonarlo.
    
    La notte era passata tra continui risvegli madido di sudore e contorsioni nel letto, maledetta afa! Aveva atteso con ansia la sveglia e la doccia mattutina. Pochi minuti dopo, tuttavia, l’arrivo di camicia, cravatta e giacca avevano spento ogni entusiasmo e gli avevano dato un senso di soffocamento condito da un forte desiderio di togliersi tutto e ritornare a letto. Il solito rito di tutte le mattine con in più una vocina che faceva sempre più fatica a fingere di non sentire e che parlava della reale necessità di tutto questo, di quanto era inutile per il mondo il suo lavoro e del fatto che tra qualche anno di lui sarebbe rimasto solo il sollievo di non dover pagare più uno stipendio o una pensione.
    
    Con questi pensieri addosso era uscito di casa e appena sul pianerottolo si era detto: “andiamo, almeno tra pochi minuti sarò in auto” e si era rassegnato a chiamare l’ascensore,
    
    L’ascensore arrivò gravato della vicina del piano di sotto che si guardava intorno spaesata.
    
    “Ma siamo al piano terra?”
    
    “No, signora, siamo al quinto, sto scendendo”
    
    “Ah… mi pareva, ma come mai sono qui, mi ha chiamato lei?”
    
    “Probabile” bofonchiò lui facendo finta di non vedere l’occhiata. maliziosa nelle intenzioni ma patetica nell’effetto, che lo aveva raggiunto da dietro gli ...
    ... occhiali.
    
    La donna, nonostante gli anni e qualche chilo di troppo non sarebbe stata nemmeno inguardabile ciò che la rendeva inavvicinabile era l’odore di sudore che già di prima mattina emanava. Quel viaggio in ascensore lo aveva provato molto
    
    Adesso si ritrovava sulla porta dell’ufficio e, a completamento della strada cosparsa di semafori rossi, motorini invadenti, automobilisti evidentemente più interessati alla meditazione che alla velocità del loro tragitto.
    
    L’oltraggio finale fu il carrello delle pulizie davanti alla porta del suo ufficio: dover sopportare i tentativi di conversazione della signora delle pulizie era davvero troppo. Era intento in questi pensieri quando, nell’aprire la porta, lo accolse un “buongiorno!” diverso dal solito, fresco e squillante.
    
    La solita signora delle pulizie era in ferie e l’avrebbe sostituita Sabrina, una ragazza rossa, dai capelli lunghi e, a quanto si intuiva attraverso il camice da lavoro, dalle forme ragguardevoli.
    
    Dopo i saluti lui prese posto alla scrivania, accese il computer e iniziò a far girare la ruota del criceto: mail, mail, telefonata, lettura di documento interrotta da telefonata, sguardo al seno della ragazza, mail, mail, ripresa della lettura, tentativo velleitario di scacciare l’immagine delle sue mani su quelle mammelle, altra telefonata, altro sguardo e sospetto che sotto il camice portasse solo la biancheria, incontro con cliente, rientro in ufficio, lei ha finito e se ne è andata, mail, telefonata, altro cliente, ...
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