1. Sbalzi d'umore


    Data: 30/12/2017, Categorie: Etero Autore: Rombo72

    ... tentativo di ripresa della lettura della mattina, decisione di leggerlo con calma domani, mail, telefonata, a casa.
    
    Uscendo, nel corridoio, vide il carrello delle pulizie e poco più in la riconobbe la sagoma che non si toglieva dalla testa dalla mattina.
    
    “Buonasera, ancora al lavoro?”
    
    “Buonasera, sì ma ho quasi finito”
    
    “Quand’è così quasi quasi ti aspetto e ti offro l’aperitivo al bar qui sotto”
    
    “Perché no? Però prima vado a cambiarmi”
    
    “Ti aspetto”
    
    E la vide sparire dietro la porta dello spogliatoio.
    
    In seguito non avrebbe saputo spiegare il perché, ma non poté fare a meno di seguirla, nonostante il rischio di un sonoro ceffone e magari di qualcosa di peggio.
    
    Quando lei lo sentì entrare si voltò e lo guardò più meravigliata che infastidita
    
    Lei abbozzò un “ma cosa…” mentre lui si avvicinava come in trance.
    
    Le baciò dapprima le labbra, quindi dalla bocca scese sul collo candido e assaporò il suo odore, da lì a sbottonare il camice il passo fu breve.
    
    Emerse da dietro i bottoni un seno generoso costretto dentro un reggiseno semplice, baciare quei globi di carne, sentirne il tepore e passare la lingua in mezzo alla fenditura fecero di lui un uomo felice e, improvvisamente, cosciente di quello che stava facendo.
    
    Alzò la testa e la guardò imbarazzato, lei ricambiò lo sguardo e la sua meraviglia era sparita, gli occhi si erano fatti decisi, “ci stavo quasi sperando…” gli mormorò e ricambiò il bacio.
    
    Senza staccare le labbra e con le lingue ...
    ... che mulinavano si spogliarono. Lui vide apparire due seni candidi, resi ancora più bianchi dal segno di una leggera abbronzatura che, nella penombra dello spogliatoio, sembrarono accendersi di luce propria e poi i capezzoli, tondi, piccoli, di un colore rosa intenso che risaltava sulla pelle chiara. Lei dalla camicia vide uscire un petto pieno, appena villoso, morbido ma non flaccido, senza la marmorea e ruvida aggressività di un bellimbusto uscito dalla palestra e vittima del rasoio.
    
    E mentre lei gli toglieva la camicia e cominciava ad armeggiare con la cintura lui chinò la testa sui capezzoli e li toccò dapprima con le labbra, poi con la punta della lingua e quindi iniziò a succhiarli avidamente, prima uno e poi l’altro.
    
    Fu la volta di lei che liberò dalla biancheria un fallo eretto e violaceo di passione su cui si chinò cominciando una serie di colpetti con la lingua veloce e morbida, dapprima sulla punta e quindi su tutta l’asta fino ad arrivare alle palle che baciò avidamente per poi risalire verso la punta.
    
    Lui sentì un fremito che gli percorreva tutto il membro ma riuscì a connettere quel tanto che basta per pregarla di fermarsi, allora lei si alzò e si sedette sulla panca, lui girò alle sue spalle e, delicatamente la tirò fino a farla sdraiare sulla schiena, quindi iniziò a baciarla a partire dalla fronte, poi entrambe le palpebre, la bocca, la gola, il seno, l’ombelico e lei cominciò a sentire il membro che le sfiorava dapprima i capelli e poi il viso fino ad ...