1. Era uno di quei giorni nei quali il diavolo si annoiava (2^parte)


    Data: 31/05/2021, Categorie: Etero Autore: Tibet

    ... e me le torturò con forza, poi scese con una mano al mio clitoride e percepii chiaramente il suo ventre contro i glutei ed anche lo sbattere dello scroto. Chiesi ancora…- cugino… sei dentro?- Lui mi rispose… -Sono tutto dentro di te, mi senti?- Si, lo sentivo tutto e mi piaceva, il lubrificante aveva agito perfettamente, fu quasi inavvertitamente che contrassi la muscolatura interna e sentii ancora più evidente la portata del siluro di carne dura che avevo dentro di me! Lui mi sussurrò all'orecchio che ero meravigliosa. Cominciò a muoversi adagio, avanti e indietro, sempre carezzando clitoride e piccole labbra e io cominciavo a eccitarmi sempre più, gli andavo incontro e mi allontanavo e quel poderoso stantuffo di carne, lì… dietro me, dentro me, non mi procurava il dolore che temevo... anzi! Ma erano le prodigiose e impagabili dita di mio cugino che stavano portandomi rapidamente a godere. Uhm… ancora ancora! Anch'io godo adesso… come allora… padre… padre… su venga con me… mi piacerebbe che lei mi riempisse del suo sperma! Ahahh… magnifico! Poi… lo sentii premere con più forza e vibrare e sembrò diventare ancora più grosso. Un po’ preoccupata sentii come se qualcosa di caldo si riversasse nel mio intestino e chiesi… -ti ho sentito venire… ma hai il preservativo vero?- Mi confermò di averlo e allora mi rilassai e godetti impetuosamente, con contrazioni che investivano tutto il mio ventre e stavano golosamente mungendo lo sperma dalla sua verga! Ora… devo proprio andare… mio ...
    ... marito mi aspetta fuori… sa? Ma io voglio raccontarle tutta la mia vita… padre. Ci ha pensato a vederci fuori? Potrei confessarmi con maggior calma…- -No… no… non è possibile! No, assolutamente no!- -E ascoltarmi al cellulare? Potrei stare con lei molto più tempo sa? Anche tutta la notte… perché mio marito lavora e sono sola e potrei raccontarle tanto… tutto…- -Non è possibile! La smetta di corrompere la mia castità! Lei è venuta per confessarsi!- -Deve solo ascoltarmi… che cosa le costa? Guardi padre… lascio qui un foglietto con il mio numero di cellulare… basta che mi faccia uno squillo o un messaggino e io la richiamo… mi dica quando preferisce… di giorno? O la notte? Ma ora devo proprio scappare, mio marito mi aspetta… e credo che mi troverà molto disponibile… sa dove ho voglia di prenderlo? Esatto… bravo! Nel mio buchino!- Che era successo mentre lei raccontava? Il prete aveva alzato la tonaca e si era masturbato violentemente ed aveva goduto. Non aveva difesa. Si sentiva strano… tutti i suoi pensieri erano diretti a lei, a quello che raccontava di aver fatto. Ora dopo l’orgasmo subentrò il rimorso e la desolazione, ma mentre lasciava il confessionale per portarsi esausto nella propria camera, raccolse il bigliettino con il numero. Voleva eliminarlo. L’intenzione era quella ma invece lo mise in tasca. Il parroco aveva visto la ragazza arrivare e poi uscire ma non aveva sentito una sola parola. Ora… si rese conto che quello che desiderava era poter guardare i due giovani ...