1. Mi basta scoparti la mente


    Data: 02/06/2021, Categorie: Etero Autore: iprimipassi

    Il rapporto tra Emanuele e Rossella era sempre stato travagliato. Si conoscevano sin dai tempi delle scuole medie. Presi singolarmente erano due bravi ragazzini, poche grane causate ai genitori, pagelle quasi impeccabili, vite sociali e sentimentali all�insegna del �pochi ma buoni�. Pochi fidanzati e fidanzate e pochi amici, ma buoni, appunto. Anche troppo.Viste dall�esterno, certamente due vite piatte le loro, monotone, che, fin dall�adolescenza e sino ai trent�anni suonati, avevano beneficiato di non troppi bassi, dovuti alla loro avversione per qualsivoglia rischio, ma altrettanto scarsi alti, limitati per lo più ad esperienze che, spesso, neanche li soddisfacevano a pieno, ma verso le quali erano portati a fare buon viso a cattivo gioco, per via di un patetico buonismo inculcatogli fin da bambini.Insieme, però, cambiava tutto. Insieme erano una bomba pronta ad esplodere.E la cosa era parsa chiara da subito a tutti. Da quando i due ragazzini si ritrovarono nella stessa classe in prima media. Da quando i due mansueti, docili, tranquilli Emanuele e Rossella, appena entravano in contatto, iniziavano ad emanare scintille.Tutto, a dire il vero, ebbe inizio a causa di Emanuele che, da bambino solitamente più vicino alla santità che alla perdizione, in presenza di Rossella tendeva a trasformarsi completamente. Il che, spesso, si traduceva in piccoli dispetti, in sguardi indagatori, in frasi sussurrate per risultare appena udibili. Cose che lei non riusciva a tollerare, cose ...
    ... che la mandavano fuori dai gangheri. A quell�età, i ragazzini tendono ad essere insopportabili, a scherzare anche in maniera pesante. Rossella, però, riusciva a farsi scivolare addosso ogni affronto da parte di chiunque. Non di Emanuele, però. Quando lui la stuzzicava, per lei era impossibile resistere dal rivolgere improperi al suo compagno di classe o, nei casi più eclatanti, addirittura alzargli le mani. Persino quando Emanuele giocava sul terreno dell�indifferenza a lei dava sui nervi. Avvertiva il bisogno delle sue attenzioni eppure, allo stesso tempo, queste la innervosivano oltremodo. Per Emanuele lo stato d�animo non era troppo diverso. Si rapportava solitamente in maniera gentile con chiunque. Con lei, però, non ci riusciva. La sensazione che gli donava farla imbestialire, mandarla fuori di testa, era per lui una necessità irrinunciabile.Tutto questo andò avanti per anni. Durante le scuole medie, durante il liceo, persino durante l�università. I due davano l�impressione di non sopportarsi, eppure quella magia, quel magnetismo, li aveva portati a indirizzare le loro vite lungo strade separate ma parallele, seguendo lo stesso identico percorso di studi. Si susseguirono amori, gioie, delusioni, emozioni più o meno intense per ciascuno di loro, ma lo sfondo continuava ad essere per entrambi quel rapporto da inseparabili nemici.Solo quando il mondo del lavoro li inghiottì, furono costretti a fare a meno di quella deleteria quanto irrinunciabile abitudine.Cominciarono a ...
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