1. Sesso fra gay muscolosi


    Data: 03/06/2021, Categorie: Anale Autore: giovannino1993, Fonte: xHamster

    ... Rasoio. Avrei limitato i danni. La cosa era raccapricciante. Lasciarsi scopare da uno per evitare la violenza di molti. Dio mio, piangevo disperatamente guardando i compagni di galera e sperando in un loro sentimento di pietà che mi avesse risparmiato.Venne uno piccoletto con circospezione, quasi che non volesse farsi notare. Sfuggente si limitò a suggerirmi: “Vai da Rasoio, meglio uno solo.” E quasi scappò.“Non voglio” risposi piangendo disperato.“Non fa-fa-fa-re il pirla, vai da Rasoio. È meglio per te” mi disse un altro con un fil di voce.Avevano ragione loro. Non c’era niente altro da fare. Così, piangendo mi avviai al martirio. Mi avvicinai al capannello di quelli che sembravano comandare. Quando fui abbastanza vicino, il crocchio di ragazzi si aprì e spuntò fuori Rasoio serio e freddo.“Allora, che voi?”“Ti de-de-devo pa-par-lare” gli risposi.“Quer che me devi di, lo puoi di a tutti. Mica abbiamo segreti noi” ribattè tra le risa degli altri.Quel bastardo mi voleva umiliare fino all’estremo della sopportazione.“Per me, va va va be-ne!”“Cosa, non capisco! Devi essere più chiaro. Cos’è che va bene per te?”Voleva che gli dicessi le parole che mi aveva dettato, pubblicamente. Bastardo.“Vo-voglio fa-farlo so-solo con con te.”“Non era questo quer che t’avevo detto de di. Ti ricordi meglio?”Strinsi i denti e fiatai: “Vo-vo-vo-glio di-diventa-tare la tua ra-ra-raga-zza.”Finalmente sorrise soddisfatto. Mi si avvicinò, mi abbracciò, mi baciò sulla testa e disse: “Bravo, sei uno ...
    ... che capisce. Non te ne pentirai.” Poi si rivolse agli altri e disse: “Questa è a me ragazza.” E tutti annuirono in silenzio.Io speravo che la sera non arrivasse mai, ma poi giunse mio malgrado.Eravamo ognuno dentro i nostri letti e si aspettava che le guardie spegnessero le luci. Tutto sembrava tranquillo e, in cuor mio, speravo che fosse solo una burla. Non poteva essere vero che..”Le luci si spensero e rimase solo la penombra, ma abbastanza per vedere attorno. Il cuore salì a battermi all’impazzata. Pregai Gesù che fosse solo uno scherzo.Silenziosamente invece si alzarono e si avvicinarono al mio letto. Erano tutti quelli della camerata. Pietrificato rimasi abbattuto sul letto con gli occhi sgranati pieni di paura presagendo un senso infinito di orrore e di vergogna.Vidi di fronte a me Rasoio serio e tranquillo. Intorno, un silenzio irreale.Rasoio ordinò di aiutarmi ad alzarmi.Sembrava che aiutassero un malato. Non avevo la forza di reggermi in piedi.“Dai, poveretto, aiutiamolo.” Dicevano.Poi si avvicinò Tiracollo. Con mia sorpresa mi incoraggiò: “Oh, dai, nun te preoccupà, mica è a fine der monno” e mi diede un buffetto sulla guancia e mi accarezzò i capelli.“Dai aiutatelo a spogliarse.”Furono molto gentili e garbati. Cercavano di aiutarmi, uno a togliermi la maglia del pigiama, un altro a scendere i pantaloni, ma delicatamente, con dolcezza, un altro la canottiera.“Te senti più carmo?” mi chiese uno che già aveva la barba lunga con sincero interessamento.“Non fatelo, ...
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