Quando non si fanno progetti
Data: 04/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: essere_Donna
... avvolge.Alle 13 la tortura finisce. Uscendo mi avvicino a Luca e decidiamo di cambiarci per poi uscire a fare due passi, mangiare qualcosa e fare un giro per Roma.In camera, analizzando con sguardo critico il contenuto della valigia, mi rendo davvero conto di quando fossi frustrata quando l'ho riempita. Davvero un casino!Decido per un look sbarazzino: pantaloncini di jeans, t-short bianca senza maniche, corta in vita e sandali aperti con un tacco appena accennato. Mettere o non mettere il reggiseno? Ho una terza che ancora si regge molto bene ma.. Resto un attimo a riflettere e poi opto per un reggiseno bianco senza spalline, al quale coordino un micro perizoma bianco.Appena fuori dall'hotel incontro Luca. Anche lui indossa jeans e t-short e confermo che ha decisamente qualche chilo di troppo. La cosa non mi turba, certo apprezzo un bel fisico ma sono sempre stata convinta che la simpatia ed il modo di fare spesso siano più importanti del mero aspetto esteriore, almeno in un uomo.Un pezzo di pizza al taglio, buonissima, risolve il problema pranzo e poi via a prendere la metropolitana per gettarci nella folla di turisti presi a scattare milioni di fotografie da mostrare poi ad amici e parenti.In piazza di Spagna la folla é incredibile e rischiamo di esserci tra la folla. Luca mi prende per mano e per non essere investiti dalla marea umana ci intrufoliamo in un vicoletto per cercare un luogo più tranquillo dove conversare.La cosa si rileva più impegnativa di quanto pensassimo e ...
... passo dopo passo ci troviamo a sedermi sulle pietre millenarie abbandonate a margine del Colosseo.Siamo accaldati ma certamente di buon umore. Gli insulsi discorsi del mattino dimenticati, parliamo di tutto un po'. Luca é sposato e come me non ha figli. Sua moglie é medico e vivono una via tutto sommato tranquilla. Siamo seduti affiancati osservando il via vai di turisti quando sento la mano di Luca posarsi sulla mia gamba, poco sopra il ginocchio. Guardo quella mano sulla mia pelle e en assaporo il contatto.Luca subito la ritrae chiedendomi scusa.Io non dico nulla. Con la mia mia mano prendo la sua e la riporto sulla mia gamba appoggiandola dove si trovava prima. Non tolgo la mia. Continuando a guardare davanti a me accompagno con la mia la sua mano verso l'alto sino a quando non incontriamo l'orso inferiore dei miei jeans.Lo guardo per un attimo e vedo l'imbarazzo dipinto sul suo volto ma, anche quando tolgo la mia mano, la sua continua a restare sulla mia coscia, immobile.Vorrei che la muovesse, che mi accarezzasse ma comprendo che non é pronto.Con disinvoltura mi alza e prendendolo per mano lo invito a rituffar i nella folla.Il pomeriggio scorre veloce ed é già ora di rientrare.In camera, sotto la doccia, penso alla mano di Luca sulla mia coscia ed immagino che ora sia li, con me, grondante d'acqua, mentre con le sue dita si fa strada nella mia intimità, allargando le grandi labbra e prendendo possesso del mio corpo. Non resisto e mi tocco: sfioro il clitoride e lo sento ...