1. Jezabel - capitolo 7


    Data: 09/06/2021, Categorie: Etero Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    Coll'arrivo dell'estate decisi di usare uno spazio all'aperto posto dietro il club, da dedicare sia agli spettacoli, che oramai erano un vero e proprio must del locale, sia per far fare conversazione ai clienti prima che questi passassero dalle parole ai fatti.Un pomeriggio ero andata al club per sbrigare del lavoro d'ufficio, ma trovando Teresa la mia poca voglia sparì, così ci ritrovammo a bere un drink all'ombra di un gazebo.�Anita posso farti una domanda strana.� mi chiese Teresa cambiando discorso.�Se so la risposta si.��Ho visto che sei un'amante dei rapporti anali, oltre che di quelli lesbo. Ecco volevo sapere come ti &egrave nata questa 'passione' per il posteriore.��E' una lunga storia, quindi te la racconto solo se hai tempo.��Dai inizia.�Così iniziai a raccontarle il mio primo rapporto anale, con tanto di premessa.Arrivata a sedici anni, spinta anche dalle mie amiche tanto ricche quanto affamate di cazzo, ebbi il mio primo ragazzo, Bruno per il quale fui solo l'ennesima ragazzina da sverginare. La prima vola fu anche dolce, facendo in modo che il dolore che inevitabilmente provai, fosse compensato da una vera e propria tempesta di piacere. Col tempo divenne sempre più autoritario, sfiorando quasi la violenza, lasciando intravvedere già dall'epoca che sarebbe diventato un vero bull dominante.Lo lascia per mettermi con un altro ragazzo cui poco interessava pagare conti salati, pur di farsi vedere con una bella ragazza, e che io ricompensavo col sesso. A lui ne ...
    ... succedettero altri dello stesso tipo, sino a quando all'ultimo anno di liceo, non cambiai maestro di piano, e del quale m'innamorai perdutamente.Alberto, questo &egrave il suo nome, però sembrava non interessarsi a me, anzi si dimostrò sin dall'inizio molto rigido ed esigente. Nonostante i miei continui ammiccamenti, sempre più espliciti anche se mai volgari, non c'era modo di smuoverlo dal suo ruolo, o almeno fino a quando non rimanemmo soli in casa. Sapendo che mia madre sarebbe stata via tutto il giorno, mi preparai con cura volendomi giocare ogni carta che avevo a disposizione. Sotto la camicetta bianca misi un bustino nero che esaltava il poco seno d'allora, quindi indossai dei collant bucati in mezzo che coprii con una gonna verde.Quando Alberto arrivò ci sistemammo nella stanza col piano, e con la scusa del caldo tolsi subito la camicetta, che peraltro era molto leggera. Vedendolo in chiaro imbarazzo feci cadere la gonna a terra, rimanendo così con la passera ben in mostra poiché non avevo messo nessun tipo di mutandine. Lui era ormai paonazzo e così m'avvicinai a lui in maniera molto sensuale per baciarlo, e allo stesso tempo tirargli fuori il pene dai pantaloni.Alberto era sempre immobile a bocca aperta, ma non mi bastò far entrare la lingua fra le sue labbra, volevo sconvolgerò, così mi sputai sulla mano che lo stava segando proprio come avevo visto fare in un film porno. A quel punto iniziò a dare dei segnali di cedimento, rispondendo ai miei baci sempre più serrati e ...
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