1. La storia di Anna (CAP VIII)


    Data: 01/01/2018, Categorie: Etero Autore: Pensionato, Fonte: EroticiRacconti

    LA STORIA DI ANNA (CAP VIII) L'indomani mattina non vedevo l'ora di incontrare Anna per sapere la fine della sua avventura e nello stesso tempo mi stavo formando l'idea che lei raccontasse quelle storie ( ma saranno state vere?) per provocarmi, per vedere la mia reazione e magari per iniziare una storia con me. Non restava che aspettare il susseguirsi degli eventi; la pazienza non mi mancava. Seduti lei riprese il suo racconto:” Giovi dopo quel profondo bacio si ritirò sulla sua seggiola, lasciando campo libero al giardiniere che subito si riappropriò della mia bocca ed introdusse il dito questa volta nel culo producendomi una nuova scossa di piacere che si irradiò dal culo alla figa. Alla fine tolse il cazzo dalla mia bocca si spogliò completamente: oddio sembrava un orso, ma gli orsi sudano? Loro non lo so lui sicuramente si e gocce del suo sudore mi caddero addosso ed in faccia mentre nella classica posizione del missionario mi penetrava con un impeto che toglieva il fiato. Inarcai le reni per favorire la sua penetrazione ed intanto mugolavo di piacere. Sopra la sua spalla vidi che Giovi gli si avvicinò alle spalle e capii che stava introducendo nel suo ano due sue dita. Sentii il bestione contrarsi, ma non per questo smise di stantuffarmi: sentivo il calore spigionato da questo movimento mentre ero un bagno di sudore, mio e quello suo, di odore molto più acre. Vidi, mentre avevo un orgasmo che mi stava squassando le dita di Giovi che stavano avvicinandosi alla mia ...
    ... bocca, quello che mi colpì fu il colore: erano di un marrone scuro e puzzolenti; realizzai che erano sporche di “cacca” di Massimo:”Lecca puttana, mi intimò, vedrai che ti piacerà” Risposi che avrei leccato solo se lui poi mi avrebbe baciato. Al suo tacito si aprii la bocca e lasciai che le dita sporche scivolassero dentro. Dopo averle ripulite aspettai che Giovi mi baciasse il che avvenne e ciò mi procurò un nuovo orgasmo. Nel frattempo Massimo sembrava non averne mai abbastanza; mi girò ed alla pecorina mi possedette da dietro salvo poi occupare anche il mio buchetto, mentre con le mani mi straziava i seni ed i capezzoli. Dopo due ultimi colpi profondi sentii le mie viscere riempirsi del suo sperma e lui abbattersi su di me come fulminato. Si sdraiò accanto a me emanando un afrore acro che invece di disgustarmi mi eccitò e cominciai a leccarlo per ogni dove assaporando il sudore che gli era rimasto attaccato in goccioline ai suoi peli. Quel lavoro produsse come effetto l'immediato risvegliarsi del suo pene che appena raggiunse una erezione soddisfacente mi infilai nella figa cavalcandolo; poco dopo sentii un altro cazzo che si faceva strada fra le mie chiappe e cercava il mio culetto: era Giovi e così per la prima volta sperimentai la doppia penetrazione, che mi fece un enorme piacere tanto che venni ancora una volta; oramai avevo perso il conto dei miei orgasmi. Ero fradicia sopra e sotto, urlavo di piacere ad ogni affondo dei miei due “cavalieri”, non aspettavo altro che si ...
«12»