Il papà del mio amico - prima parte
Data: 14/06/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: boycomplice, Fonte: Annunci69
Iniziavo le scuole superiori ed era tutto nuovo per me, l'ambiente, gli insegnanti, i compagni. Feci quasi subito amicizia con il mio compagno di banco, si chiamava Luigi, un tipo abbastanza spigliato, sempre sorridente ed abitava nella mia stessa zona, Era comodo per entrambi, perchè potevamo farci compagnia di ritorno da scuola e perchè capitava che spesso suo papà, di ritorno dal lavoro, si faceva trovare fuori scuola ad aspettarci per darci uno strappo. I primi giorni di scuola, quando faceva ancora caldo e il sole del primo pomeriggio batteva forte, era un sollievo trovare lui lì fuori ad aspettarci. Un uomo sulla quarantina, abbastanza alto, moro, dei bei lineamenti mediterranei ed una capigliatura folta e riccia che abitualmente teneva ben sistemata col gel. Era sempre ben ordinato, curato, profumato e impeccabile nel suo abbigliamento sempre molto formale, con la giacca e la cravatta che solo raramente allentava mentre eravamo in viaggio verso casa. Un giorno faceva particolarmente caldo e lui era lì dall'altra parte della strada come le altre volte ad aspettarci indossando un paio d'occhiali da sole specchiati e alzava il braccio dal finestrino per farsi notare dal figlio che non l'aveva immediatamente individuato. Luigi doveva recuperare un libro che aveva prestato ad un nostro compagno per fare delle fotocopie alla cartoleria accanto e mi disse di raggiungere il padre intanto che avrebbero terminato le fotocopie. Gli dissi di sbrigarsi e attraversai la strada ...
... raggiungendo l'automobile mentre Luigi dall'altro lato del marciapiede diede notizia al padre di attendere qualche minuto facendogli segno con le mani. Aprii lo sportello di dietro come facevo abitualmente e mentre mi accomodavo sul sediolino posteriore iniziai a dire "Buongiorno sign...", quando fui interrotto da lui che sorridente mi chiese di salire davanti mentre sgombrava il sediolino dalla sua ventiquattrore e da alcune carte che vi teneva poggiate sopra. Scesi dall'auto e richiusi lo sportello raggiungendolo nella parte anteriore dell'abitacolo. Aprii lo sportello e c'era la sua mano che mi invitava a sedermi lì, sul sediolino ormai sgombro. Era una bella mano affusolata, coi peletti neri sul dorso e sulle dita e dal polsino della camicia spuntava fuori un rolex di quelli molto fini, per niente volgare.
Fui subito investito dal suo profumo, lo stesso che si sentiva nell'auto le volte precedenti, ma lì davanti era ancora più intenso l'odore. Lo respirai tutto e rimasi senza parole a contemplarlo. Lui nel frattempo si levò la cravatta e slacciò alcuni bottoni della camicia lasciandomi intravedere il suo bel petto villoso ed esclamò "Oggi fa proprio caldo". Dopodiché si diede un'occhiata allo specchietto retrovisore e si sistemò i capelli, e forse accortosi del mio silenzio, mi diede un colpetto sulla gamba e mi chiese com'era andata la giornata. Le parole mi venivano fuori a tratti, soffocate dal piacere di quel contatto che forse già stavo iniziando a desiderare e dopo ...