Da turista a schiava - Parte seconda
Data: 15/06/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Roles93
... scena impietrita, pensava fosse la sola a subire tutto ciò ma a quanto pare non è così. Si tiene la guancia dolorante mentre è accovacciata sul pavimento in posizione fetale, con forza le tolgo la mano dalla guancia, le alzo la testa tirandola per i capelli e le metto con forza il collare stringendolo la massimo, successivamente prendo il moschettone dal guinzaglio e lo attacco al collare per poi tirarla verso di me con forza come se fosse un cane disubbidiente. Le mie urla si fanno sempre più forti e rimbombano come eco in tutta la gigantesca sala del castello mentre trascino la mia schiava irrispettosa verso una libreria. Gaia urla prova ad implorarmi con voce spaventata, singhiozzante mentre le sue lacrime non danno cenno di fermarsi “ Ti…ti pregooo…fermati!!! La scongiuro!!!” Io continuo a tirarla senza dar conto alle sue suppliche, davanti alla libreria tiro un libro, ed esattamente come in un film, la libreria si apre; davanti a noi uno stretto corridoio poco illuminato, solo qualche torcia ad olio illuminano leggermente il percorso. Continuo a tirare con forza la mia nuova schiava, incurante che si stia quasi strozzando. Alla fine del corridoio la sollevo per i capelli, alza lo sguardo e si ritrova davanti gigantesca sala piena di strumenti e strani oggetti di tortura medievale. La stanza è molto umida e fredda e le pareti sembrano quasi trasudare acqua, e anche la luce è molto bassa, quasi in penombra, illuminata solo da qualche lanterna che in contro luce a malapena ...
... riesce a far distinguere il contenuto di quella stanza degli orrori. Gaia prova a guardarsi intorno, non capisce ancora a cosa sta andando in contro, e neanche il tempo di focalizzare che il suo collo viene nuovamente tirato e trascinata al centro della stanza. Il silenzio criptico viene interrotto dalla mia voce, ma non da un urlo, ma da una frase sussurrata quasi in modo freddo: “ Adesso imparerei il rispetto.” Tiro una leva di legno che sporge dal pavimento in pietra, un rumore di vecchi ingranaggi rimbomba dentro la stanza susseguito da un rumore metallico, delle catene cadono dal soffitto in direzione di Gaia. Afferro le catene, prendo i polsi della mia schiava e l’ammanetto, poi sposto nuovamente la leva di legno, le catene iniziano a sparire da sopra il soffitto tirando con sé la mia schiava, appendendola e sollevandola da terra con circa trenta centimetri di distanza dal pavimento. Gaia in lacrime prova a dimenarsi e a liberarsi inutilmente, urlandomi anche contro :” BRUTTO BASTARDO LIBERAMI SUBITO!” A quell’ennesime parole offensivo con una totale mancanza di rispetto, la parte peggiore di me prende nuovamente il sopravvento dando nuovamente un forte schiaffo in viso alla ragazza spaccandole il labro inferiore facendola ammutolire, e urlando gli dico: “ CONTINUI A NON CHIAMARMI PADRONE! CONTINUI A RIBELLARTI E ADESSO ADIRITTURA MI OFFENDI! ADESSO TI LAVERO’ VIA LA TUA MALEDUCAZIONE!” Faccio qualche passo indietro e prendo una pompa molto grande, apro il rubinetto e ...