La prima, calda estate di Mirko (VII) - Gelosia
Data: 15/06/2021,
Categorie:
Masturbazione
Autore: mirko_polenghi@virgilio.it, Fonte: EroticiRacconti
... accesi il computer. Skype era attivo e mi avvisò dell'ingresso di Sabrina. Pensavo che non si connettesse la sera. O almeno così mi aveva detto. Trovarla online proprio la sera che decisi di farlo anche io mi infastidì moltissimo. Non persi tempo e subito cliccai sul suo nome scrivendole un messaggio. Mirko: “Ehi, ma guarda chi si vede stasera.” Passarono alcuni minuti, io restai incollato con gli occhi sullo schermo in attesa che scrivesse qualcosa. Niente. Con chi stava parlando ? Chi c'era dall'altra parte del suo monitor ? Ero geloso. Marcio. Scrissi di nuovo. Mirko: “Sabrina, ci sei ?” Una strana agitazione si era impadronita di me, ingigantita dal fatto che per quanto potessi urlare, lei non mi avrebbe sentito. E potendo scrivere qualsiasi cosa, sarebbe bastato non leggere per far sì che io non esistessi nemmeno. Sabrina: “Eccomi, ciao Mirkino come stai ?” Ignorai la sua domanda e volli subito sapere un paio di cose: Mirko:” Come mai sei connessa stasera, Sabri ?” Nessuna faccina. Sabrina:”Così, i figli stasera sono dal mio ex e non avevo niente da fare.” Così ?! Mi ha risposto. Così ?! Non mi bastava assolutamente questa scusa. Mirko: “Non sapevo che ti connettessi anche la sera, potevi dirmelo.” Nessuna faccina. Volevo che trasparisse tutto il mio sospetto e tutta la mia rabbia del momento. Sabrina:”No, non mi connetto mai la sera, questa è la prima volta Mirko”. Ero quasi sicuro che mentisse. Mirko:” Ah ok, io stavo solo leggendo la posta. Devo andare. Ciao” Chiusi ...
... seccamente la conversazione senza aspettare il suo saluto. Anzichè uscire dalla chat mi resi offline e rimasi a guardare per qualche istante. Poco dopo anche la sua icona sparì dai contatti attivi, era uscita anche lei. E questo mi rincuorò non poco. Andai a letto presto, ma non riuscì ad addormentarmi. Sentì rientrare mia madre ed era piuttosto tardi, quasi l'una. Feci finta di dormire, lei entrò in camera sua strisciando i piedi per non far risuonare i tacchi e poco dopo spense la luce e si mise a dormire. Io restai sveglio ancora per un paio d'ore, poi crollai. ------------------------------------------------------------ I due giorni seguenti furono sabato e domenica. Già... il famigerato weekend. Il weekend cambiava di significato a seconda del momento. Durante l'anno scolastico si attendeva il fine settimana con trepidazione e nonostante noi avessimo solo la Domenica libera, si cominciava ad uscire già di venerdì. D'estate invece era l'opposto. Nel weekend la mamma non lavorava, nel weekend tornava a casa mio padre e qualche volta si usciva per poter stare un po' insieme o per fare compere e commissioni più o meno importanti. Tutto questo di riassumeva in un'unica semplice frase: meno tempo far farmi gli affari miei. Oltretutto ero ancora agitato per la connessione serale di Sabrina e durante la nottata quasi insonne l'eco dei miei pensieri aveva amplificato il senso di impotenza nei suoi confronti e distrutto il mio ego. Improssivisamente tra me Sabrina sembrò ergersi un ...