1. Quinta parte - Epilogo con la cognata


    Data: 15/06/2021, Categorie: Feticismo Autore: Frank Zaz, Fonte: EroticiRacconti

    Andai avanti per diverso tempo alternando incontri di piedi/sesso con mia suocera ad incontri solo di piedi con mia cognata, finché un bel giorno, di ritorno dal lavoro, dovendo operare dei lavoretti sul computer di mia cognata, non passai da loro per prestare la mia opera “informatica”. Quella volta avevo già messo in conto che non avrei rimediato nulla riguardo la mia passione feticista: mi aspettavo infatti che mia cognata non fosse sola a casa, ma che ci fosse anche suo cugino e sua figlia. Arrivai quindi verso le 15, parcheggiai la macchina ed andai alla porta di casa. Ovviamente diedi (prima di suonare il campanello) un’occhiata all’esterno della porta: hai visto mai che vi avesse lasciato qualche paio di scarpe o ciabatte a prendere aria. In tal caso le avrei senz’altro leccate all’interno, come faccio sempre; in questo caso però non c’era nulla fuori dalla porta, per cui suonai ed attesi che mia cognata aprisse. Dopo pochi istanti la porta si aprì e comparve lei. Mi salutò e mi invitò ad entrare. La squadrai subito ed il mio sguardo ovviamente cadde verso il basso: calzava un paio di ballerine nere con fiocchetto sul davanti, ai miei occhi arrapantissime. Andammo in camera (teneva lì il PC) e ci sedemmo davanti al terminale. Mi misi ad armeggiare sulla tastiera quando ad un certo punto lei, un po’ timorosa, attaccò discorso: “. . . Ho parlato con la mia mamma . . . mi ha raccontato un po’ di cose . . .”. Io mi girai e la guardai con circospezione. Lei proseguì: “. . ...
    ... . Si è parlato di un po’ di tutto . . . e alla fine mi ha raccontato . . .” e lì si interruppe. “Cosa ti ha raccontato?” la incalzai io, anche se ovviamente un certo sospetto ce l’avevo. Lei diventò rossa ed inizialmente non parlò. Mi vidi costretto ad insistere: “Ormai me lo puoi dire . . . hai cominciato il discorso . . . puoi anche finirlo, no?”. Lei divenne sempre più rossa, quasi avvampò, nonostante avesse ben cinque anni più di me, si vergognava come una ragazzina. Forse l’argomento non era così facile da trattare? Finalmente si decise, tirò un profondo sospiro ed attaccò: “Mi ha detto cosa fate quando siete soli, mi ha raccontato che . . . insomma . . . non è soltanto una questione di piedi . . .” Avevo ovviamente capito cosa voleva dirmi, ma volevo sentirlo dire da lei, per cui feci un po’ il finto tonto: “E cosa ti ha detto che ti fa sentire così imbarazzata?”. Mi guardò quasi severa e prese coraggio: “. . . Mi ha detto cosa fate. Mi ha detto . . . porca miseria, mi sembra impossibile . . . mi ha detto che andate a letto insieme . . .”. “. . . E’ vero, si fa anche sesso. Siamo partiti dai suoi piedi, ma poi il tutto ha preso una piega ben diversa. Lo ammetto, fare l’amore con la tua mamma mi piace un sacco, e da come lei reagisce, mi sembra che piaccia parecchio anche a lei”. Mi guardò ridiventando un po’ rossa e ribatté: ”. . . Si, mi ha detto che le piace tanto, mi ha detto che era un pezzo che non provava sensazioni del genere. Mi ha detto che il mix di sesso ed ...
«1234...»