1. Quinta parte - Epilogo con la cognata


    Data: 15/06/2021, Categorie: Feticismo Autore: Frank Zaz, Fonte: EroticiRacconti

    ... attenzioni che rivolgi ai suoi piedi è veramente splendido”. Mi stava dicendo che la sua mamma, quando veniva con me, godeva in modo irrefrenabile. Ero praticamente diventato la sua droga. Mia cognata a quel punto mi spiazzò, infatti non mi aspettavo assolutamente di sentirle profferire ciò che effettivamente mi disse, e cioè: “. . . Non so come dirtelo, mi vergogno da matti. In fin dei conti un piccolo segreto lo abbiamo anche noi due, non ti pare? In fin dei conti c’è qualcosa che accade tra noi due e che solo noi sappiamo . . .no?”. Mi stava dicendo che la nostra relazione feticista, in fin dei conti non era poi così diversa da quella tra me e la sua mamma, fatta anche di sesso. Ma dove voleva arrivare? Candidamente glielo chiesi: “. . . Cosa vuoi dirmi con questo? Lo so benissimo che anche il nostro è un segreto, anche se la tua mamma sa di noi. Si potrebbe dire che noi tre abbiamo un segreto multiplo, anche se le due situazioni sono tra loro diverse, anche se quella tra me e la tua mamma è un po’ più completa; ma con ciò cosa vuoi dirmi?”. Non mi rispose subito; arrossì ancora di più, si guardò le scarpe ed i piedi e poi mi guardò, con un sorriso imbarazzato, dritto negli occhi. Le sorrisi e le dissi: “. . . Si, ora ho finito con il computer, per cui posso dedicarmi un po’ ai tuoi splendidi piedi, che ne dici?”. “. . . Mi sorrise ma aggiunse qualcosa che mi spiazzò, anche se in fondo in fondo me lo aspettavo: “. . . Solo i piedi? Che ne dici se . . .”. Non finì la ...
    ... frase, abbassò gli occhi vergognandosi evidentemente per quello che mi aveva alla fine lasciato intendere. Ma io non mi scomposi e le presi una mano, lei si alzò dalla sedia ed io la accompagnai delicatamente verso il letto. Ve la feci sdraiare a pancia sotto. Si mise comoda e scorse verso la testata. In fondo al letto i suoi piedi erano ancora avvolti nelle splendide ballerine nere, con le punte in estensione, la tomaia sotto e la suola sopra. Capii all’improvviso (ma l’avevo già intuito da un po’) cosa dovevo fare. Mi inginocchiai a terra in fondo al letto ed osservai con crescente emozione i suoi piedini. Le presi delicatamente la scarpa destra e con dolcezza la sfilai. Non portava le calze, per cui comparve davanti ai miei occhi la splendida pianta del suo piede destro. Comparve il calcagno delizioso, le pieghe della pelle vellutata, le dita splendide. Non potei resistere oltre: mi avvicinai piano piano a quello splendore e vi accostai le labbra. Inizialmente vi diedi un bacio casto, poi cedetti alla voluttà ed aprii la bocca. Fu come al solito bellissimo. Le leccai il piede splendido. Le mordicchiai il calcagno, tornai alla pianta voluttuosa e la leccai ossessivamente, mentre la mia eccitazione cresceva ed entravo in un vortice di sensazioni di calore, di appagamento, di vertigine . . . aveva dei piedi splendidi ed io non opponevo resistenza alla mia passione sfrenata ed incontenibile. Tolsi anche l’altra ballerina, me la portai alla bocca e ne leccai l’interno. Anche quella ...
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