1. College


    Data: 16/06/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: BlackB, Fonte: EroticiRacconti

    ... la mia aguzzina stringeva la corda e mi impediva in quella posizione. Mi accarezzò il pene, schiacciato sul letto e questo mi portò a piegare la testa da un lato, ma ugualmente non riuscivo a vedere nulla. Provai a rimettermi in ginocchio ma due mani forti mi tirarono e annullarono il mio tentativo. Sapevo di non essere solo nella stanza con quella donna, ma ora fui sicuro della presenza di un ragazzo. Passarono alcuni secondi, poi cominciò tutto... Qualcosa di freddo mi fu versato sulla schiena, poche gocce che furono subito spalmate, poi altre sul mio sedere e questa volta fu un’altra mano ad accarezzarmi. Mi irrigidii e cominciai a chiedere chi fosse, di fermarsi e allontanarsi. Altre gocce e sentii scendere il liquido lungo le mie natiche. Capii. Una consapevolezza immediata e spaventosa. Cominciai a urlare e dimenarmi, ma le mani forti del ragazzo mi schiaffeggiarono più volte e mi impedirono di muovermi. Poi una voce vicino al mio orecchio mi avvertì. - Sta buono, non vorrai mica farti espellere il primo giorno… abbiamo tante foto da appendere ovunque… Mi fermai e l’uomo rise. Una risata crudele, seguita da altre gocce, questa volta più a fondo e precise. Sentii le dita del ragazzo accarezzarmi e spingere piano sull’apertura e provai subito ad allontanarmi. Fu inutile… Mi ritrovai inerme sul materasso col ginocchio del tipo sulla schiena e il peso che mi schiacciava. - Abbiamo così tante foto… - ripeté la donna - hai fatto cose deplorevoli, non vorrai che tutti ...
    ... sappiano quel che hai fatto. – continuò. - Non mi importa – gridai – lasciatemi – ma proprio in quel momento il dito spinse più forte, riuscendo ad entrare. La pressione e la presenza di quel dito mi irrigidì e zittì. Rimase lì, fermo dentro di me e quando non riuscii più a stringere lo sentii scivolare dentro di me. Gridai ancora e mi fu infilato un pezzo di stoffa in bocca. - Finalmente… non stava più zitto. – disse ridendo il ragazzo – fermo – continuò schiaffeggiandomi. Più mi muovevo, più il dito entrava e si muoveva dentro di me. La presa sulla mia schiena si allentò appena e il dito scivolò fuori. Non riuscivo comunque ad alzarmi e sentii ancora il lubrificante sul mio sedere. Il ragazzo spinse ancora il dito dentro di me, questa volta più forte e deciso, provocandomi una leggera fitta di dolore. Si mosse dentro di me e allargò con l’altra mano le natiche. Continuò a farlo un paio di volte, poi sentii spingere dentro di me un secondo dito. Mi irrigidì subito, ma questa volta non mi diede la possibilità di abituarmi e spinse dentro di me più forte e più volte. Quando allontanò la mano sapevo quel che mi sarebbe successo subito dopo e ne fui più che spaventato. Scappare era impossibile, muoversi inutile, ma provai comunque e fui percosso più di prima. Le mani del ragazzo mi allargarono le gambe e lo sentii posizionarsi dietro di me, più volte mi fu intimidito di restare fermo e più volte la mano scese forte sulle mie natiche e sulla schiena. Dolorante mi ritrovai a pensare solo ...