Una Banale Storia
Data: 17/06/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Montecrist0, Fonte: EroticiRacconti
... no?” “si forse, non lo so” Non riuscì a sentire altro perché Francesco riinizio a raccontare del Gol magnifico che aveva fatto tre mesi fa, ma la cosa mi fece sorridere, sapere che il conflitto che aveva allontanato mio padre e mia zia non straniava solo me. Arrivammo in cima al duomo ed io mi sedetti sul muretto più esterno che sovrastava tutta la valle. E mentre armeggiavo con il cavatappi per aprire una bottiglia di vino si avvicina Elena dicendo: “quello è il mio posto preferito….” “ah si? Dici che dovrei spostarmi? “non è proprio un favore che devi farmi, è… hum. Più un obbligo” “non esiste un diritto di anzianità?” “conta solo l’anzianità accumulata qua, tu sei invecchiato a Milano, qua sono molto più vecchia io”. “anche se mi sposto due passi di qua?” e dicendolo scivolo lungo il muretto. “ah cosi va benissimo. Il mio posto è lo spigolo” sorride si volta e salta sul muretto. Io intanto stappo la bottiglia “quindi quanto resti qua?” “hum credo due settimane, forse tre” “devi andare in vacanza con la ragazza? Eh?” Ero sorpreso da quanto rapidamente fosse riuscita a fare arrivare il discorso al “sodo” e c’ero rimasto male un poco perché pensavo volesse semplicemente fare due chiacchiere. Non volevo però dargli soddisfazione cosi subito e quindi risposi senza effettivamente farlo. “Oh bè è complicato, vino?” Fece di si con la testa e quindi le versai un bicchiere, dopo averglielo passato si alzo un filo di vento che mi fece scivolare gli altri bicchieri di mano, mi sporsi ...
... verso l’esterno cercando di riacchiapparli, lei grida protendendosi verso di me, io mi spaventai e tornai su di colpo andando a sbattere contro il suo bicchiere che mi si rovescio addosso. Avevo i capelli, il viso e parte della camicia di un rosso più intenso. “ma che cavolo!!?” dissi sorridendo “oddio pensavo tu stessi scivolando!!!!” “ sono quasi morto a quel tuo grido” In tutto questo, i nostri amici stavano ridendo delle dinamiche. “credo che dovremmo bere tutti dalla bottiglia, mi sono scivolati i bicchieri”. E dicendo questo alzai la bottiglia alle labbra, mentre allo stesso tempo Elena finiva di rovesciare il suo bicchiere sulla mia testa, (quasi mi andò di traverso il secondo sorso) per poi buttare il bicchiere di sotto. “non avevo voglia di essere l’unica con il bicchiere”. Mi guarda, ammicca e passa un dito sulla mia guancia gocciolante e se lo porta alla bocca, mentre con l’altra pretende la bottiglia. Ricordo ancora la mia reazione leggermente interdetta e il sorriso beffardo che le si stampò sul volto. Ad ogni modo quella fu la prima serata in cui effettivamente iniziammo a parlare come se fossimo sempre stati l’uno nella vita dell’altra, e per qualche assurdo motivo lei inizio a inventare racconti comici di un ipotetico passato in cui alle feste in famiglia (mai avvenute) io mi ero rivelato particolarmente ridicolo. Come la volta in cui sembra io fossi quasi soffocato cercando di mangiare cinque uova sode in un colpo solo il giorno di pasqua. O la volta in cui ...