Un bel ricordo
Data: 20/06/2021,
Categorie:
Sensazioni
Etero
Incesti
Autoerotismo
Autore: xillo11, Fonte: RaccontiMilu
... mio cugino lavorava la terra e a fianco della casa avevano una stalla con una decina di mucche, sopra alla stalla c’era un fienile. E fu proprio in quel fienile che scoprii il sesso maschile, intendo dire proprio in senso meccanico!Due anni prima mio cugino, non con violenza ma come se non gli interessasse se io fossi d’accordo o meno, in quel fienile mi aveva abbracciata e baciata sulla bocca. Le nostre lingue non si toccarono, le bocche rimasero chiuse. Non saprei dire quanto durò quel bacio, se bacio si può chiamare. Lui era molto più alto di me e per un istante mi era sembrato di sentire il suo pene pulsare sotto i pantaloni mentre si premeva contro il mio ventre. Era una nuova sensazione che mi avrebbe accompagnata per molto tempo durante quelle sere passate da sola, nel mio letto, a immaginare e cercare di provare il piacere di stringere nella mano un pene.Mi ritrovai in quella identica situazione, sola con mio cugino nel fienile. Lui era di due anni più grande di me ma, me lo aveva confessato lui, era vergine come me. Fui io a prendere l’iniziativa, gli afferrai la testa con le mie mani e lo tirai quasi con violenza contro di me. Appoggiai le labbra contro le sue, a differenza di due anni prima, questa volta le nostre bocche si aprirono leggermente e le punte delle nostre lingue si toccarono. Sembrava che nessuno di noi due avesse il coraggio di affondare la lingua per esplorare l’interno della bocca dell’altro. Sicuramente entrambi, nonostante il desiderio non ...
... più reprimibile, eravamo consci di essere cugini e quindi forse per un senso di colpa o forse per una naturale repulsione che si dovrebbe provare per un consanguineo non riuscivamo a lasciarci andare. Lasciarci andare non all’amore che sicuramente non era mai nato ma a sfogare il desiderio represso di sesso.Mi resi quasi subito conto che non riuscivo a baciare in bocca mio cugino, poteva comunque essermi utile per capire cosa avrei dovuto fare con un ragazzo che sicuramente un giorno avrei trovato.Lo spinsi sul fieno che cedette sotto il suo peso, rimase a quarantacinque gradi rispetto al terreno, sembrava spaventato, teneva le braccia distese lungo i fianchi. Sicuramente stava cercando di capire quale sarebbe stata la mia prossima mossa. Vedevo il pene muoversi sotto i sui pantaloni. Senza esitare gli sbottonai i pantaloni e afferrandoli con entrambe le mani li abbassai, complice anche la sua posizione, scesero anche le mutande.In quel momento non aveva più alcuna importanza che quel ragazzo fosse mio cugino, per alcuni istanti era sparito il fienile, non si sentiva più l’odore fetido della stalla, le urla dei ragazzi che giocavano in cortile si erano fatte distanti. Era la prima volta che vedevo un pene, un pene vero, era a pochi centimetri da me. Afferrai quell’arnese con la mano destra, oggi lo ricordo enorme e rigido all’inverosimile ma forse è solamente per il tempo trascorso o forse al tempo la mia mano era più piccola e delicata e stentava a coprirne l’intera ...