UN METRO
Data: 02/01/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Lesbo
Autore: Browserfast, Fonte: RaccontiMilu
... Giampaolo, che anche lui alle spalle della sua ragazza fa finta di condurla in un ballo abbastanza lento, convinto che nessuno si accorga che in realtà le sta toccando le tette e che lo fa anche bene, almeno a giudicare dal sorriso di lei. Io però me ne accorgo. Sia perché stanno a un metro da me, sia perché lui mi guarda. Mi guarda e mi sorride. All'inizio penso che sia per rimarcare il segreto che io, lui e Adriana condividiamo. Poi però mi accorgo che mi guarda un po' troppo e che probabilmente sono stata scema a non fare sin da subito l'oca con lui. Magari al posto di Adriana avrei potuto esserci io e la cosa non mi sarebbe dispiaciuta per niente. Magari non al bagno, ecco. Io al dettaglio della chiave sarei stata attenta. Ma subito dopo mi dico ma no, ma no. E' evidente che quei due si conoscono e non hanno bisogno di perdere tempo in convenevoli. Chissà da quanto vanno avanti. Con me avrebbe dovuto spendere almeno un po’ di tempo a corteggiarmi. E con la sua ragazza nei paraggi sarebbe stato difficile, per non dire impossibile. Che poi, diciamo la verità: Adriana non sarà tutta sta bellezza ma la ragazza di Giampaolo è veramente una cozza! Ma come è possibile che se lo sia agganciato? Avrei voglia di fargli un pompino davanti a tutti solo per sentirmi dire che sono più brava di loro due. Lo sapete che sono competitiva. Ok, sì, straparlo. Sarà l’alcol. E anche che tra una tirata e l’altra mi sarò fatta due canne intere.C’è anche un momento in cui addormentarmi o ...
... almeno chiudere gli occhi su quella poltrona non mi sembra una cattiva idea. Se non fosse che qualcuno salta su e dice: “Ma se ci facessimo un giretto a obbligo-verità?”. Nel quasi totale silenzio che segue, nel salone rimbombano solo tre parole: “NO! CHE PALLE!”. Quasi non me ne rendo conto, ma sono le mie. Serena è apparsa da chissà dove al mio fianco e si siede ridendo sul bracciolo: “Dai, non ti incazzare”, mi sfotte. “T’ho vista che facevi la mignotta con Lapo, sai?”, le dico all’orecchio. Lei mi ridacchia addosso e sento tutto l’alcol del mondo nel suo respiro. “Perché non gli annusi le dita? L’indice e il medio della destra, in particolare”, mi risponde.Lapo è lì, accanto a lei, mi guarda e sogghigna. “Proporrei una cosa simile a obbligo-verità, ma più divertente”. La “cosa”, spiega a me come a tutti gli altri, sarebbe un gioco chiamato “Io non ho mai”. Non ci ho mai giocato ma so come funziona. In pratica, uno fa un’affermazione che comincia con le parole “io non ho mai”. Se gli altri si trovano nella sua stessa condizione stanno fermi. Se invece hanno fatto o detto quella cosa, mandano giù uno shottino. E’ uno dei soliti giochi del cazzo che forniscono il pretesto per farsi i cazzi degli altri in materia di sesso, però ha almeno il vantaggio degli shot. A me, a occhio e croce, starebbe sul cazzo, però poiché è una novità mi lascio convincere.Le uniche lagnanze, non mie, sia chiaro, sono proprio sull’alcol, perché un paio di ragazze dicono che sono già mezze ubriache e ...