L'amica porca della coinquilina: il compleanno
Data: 30/06/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Lucas88
... palazzo, lei si scansò per farmi aprire. Aprii la porta, la feci entrare e lei salì le scale per arrivare all’ascensore. Chiusi il portone, feci finta di controllare la cassetta posta con fare da menefreghista, l’ascensore arrivò e salii le scale. Entrammo in ascensore. Io rimasi appoggiato al muro, guardando il soffitto, lei aveva lo sguardo rivolto in basso. Contemporaneamente ci voltammo, ci guardammo, io la squadrai dall’alto in basso. Il suo seno rigoglioso si vedeva da quel piccolo vestitino in pizzo; i suoi occhi, lucidi dall’alcool, mi guardavano quasi tremanti. Riguardai il suo seno. Mi avvicinai a lei, e la spinsi con forza verso il lato opposto dell’ascensore, mettendole una mano sul fianco all’altezza del seno.
Cominciai a baciarla. Con forza. Avevo già il cazzo in tiro e lei gradiva la violenza, gradiva essere presa in questo modo. Le leccavo il collo, nel frattempo l’ascensore si era fermato, ma noi continuavamo a baciarci! Ero partito, non avevo più limiti e neppure lei li aveva. Le strappai letteralmente le mutandine, era completamente umida. Passai la mia mano sulla sua figa piena di umori, le infilai due dita con forza e lei ansimò; cominciai a stantuffarla con tre dita e lei cominciò a urlare. Le tirai i capelli all’indietro e le ordinai di non urlare. Lei mi chiese scusa mettendomi una mano sul pacco, mi eccitai ancora di più. Tolsi le due dita dalla sua figa…le feci risalire piano piano e le feci passare sulle sue labbra, lei ci si avventò e cominciò ...
... a succhiarle. Decisi di uscire dall’ascensore e di entrare in casa. Chiusi la porta della mia stanza e spinsi claudia al muro. Le strappai di dosso tutto: era completamente nuda di fronte a me. Le presi la testa e la feci inginocchiare. Non se lo fece ripetere due volte: mi tolse i jeans e i boxer, il mio cazzo svettava alto di fronte a lei, lo prese in mano e cominciò a leccarlo e a baciarlo.
Non passò molto, decisi di scoparla in bocca. Lei cominciò ad ingoiare il mio cazzo fino in fondo. E godeva, godeva come una troia.
Non ero sazio, volevo farla godere, volevo godere io stesso. Volevo sentirla urlare. La presi la buttai sul letto e la girai a pecorina. La presi per i fianchi e iniziai a scoparla. La scopai come se fosse l’ultima scopata a mia disposizione prima di morire. Lei godeva, urlava, chiedeva di farle del male. E tutte queste richieste mi facevano eccitare sempre di più.
Sentivo i miei coglioni sbattere contro di lei, vedevo la sua mano che stringeva forte le lenzuola. Non ero ancora sazio.
Volevo di più, la avvicinai di più a me, sputai sul suo buchetto e ci infilai il mio dito indice. Urlo più di prima. E cercò di divincolarsi: sarà stato l’alcool o l’eccitazione ma non volevo sentire ragioni: volevo quel culo! Puntai il mio cazzo e cominciai a entrare, lei strinse ancora di più le lenzuola. Capivo che provava dolore ma allo stesso tempo chiedeva di continuare. Cominciai allora a stimolarle il clitoride. Inizio a godere e a rilassarsi, spinsi sempre ...