Hotel Scribe - Paris
Data: 03/07/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti
... telefona più tardi da un telefono interno. E' nello SPA dell'albergo che ha un'entrata a parte, di fianco a quella principale dell'hotel in Rue de Scribe. Deve andare giù e aprirle la porta di comunicazione con la tessera a chip della stanza. Lei è in accappatoio. I capelli neri che cadono sulle spalle. Gli occhi che risplendono. In ascensore la spinge contro la parete mentre le mangia la bocca. Con la mano raggiunge la sua fica. E' bagnata all'inverosimile. Entra con le dita, cerca il suo clitoride. Vuole farla godere. Ora. Ora, mentre sono in ascensore. Sente il suo odore, un odore che lo fa impazzire. L'odore forte della sua fica eccitata. Lei appoggiata di schiena, la testa riversa all'indietro, gli occhi chiusi, gode della carezza. Deve urlare! Vuole che ora goda alla sua maniera, come solo lei sa fare. L'ascensore si apre, nessuno al piano. Lo rimanda giù. Ora l'altra sua mano è sul suo culo, cerca il suo buco. E' bagnato fradicio anche questo, la penetra con violenza con le dita. Lei gode una volta, rimanda su l'ascensore. lei gode ancora, le sue mani ad accarezzarlo. La porta si apre di fronte ad una coppia anziana. Si ricompongono velocemente ed escono mentre provocano l'occhiata scandalizzata del vecchio signore e quella più comprensiva della signora. In camera non arrivano al letto, nel piccolo atrio... lei, puttana, si appoggia con le mani alla parete e lo incita, gli dà del porco, gli dice di fotterla come una cagna in calore e lui con i pantaloni a terra la ...
... tiene per i capelli e sbatte contro le sue natiche. Urla...! -Dai! Puttana... godi! cagna che sei...! Ti devono sentire fino a piano terra! Dai!- Non riescono a raggiungere il letto, è ancora sul pavimento che scopano, sono due animali, lui che a forza di colpi le fa raggiungere la parete opposta. Poi il breve riposo. Lei nuda a gambe aperte che si tocca pigramente, la bella mano che s'accarezza, lui appoggiato con la testa alla sua coscia, è a pochi centimetri dalla sua fica, l'annusa... la guarda. -Vuoi sapere... porco? Quello del cazzo grosso del bus mi ha fatto godere solo strofinandosi al mio culo, è venuto anche lui. Quando sono scesa all'Opera mi sono girata per guardarlo. Aveva una macchia di sborra sui pantaloni il maiale. Non era male, sui cinquanta, alto come me, grosso... distinto-- -Sei una puttana... dai masturbati! Fallo...! Che facevi? Ti sei strofinata le cosce mentre lui premeva il cazzo?-. -Uhm... strofinavo il culo su quel bastone di carne, se avesse osato e mi avesse alzato la gonna gli avrei permesso di avermi lì in mezzo alla calca, sai che lo volevo proprio nel culo? Nel culo... tutto... tutto fino ai coglioni. Dio se sono eccitata...- -Troia... fammelo vedere! Mettiti in ginocchio... testa sul letto!- Ammira il suo culo, la profonda valle fra le natiche. Il fiore simile ad un garofano scuro e l'alone che ha intorno. Fra le cosce vede la fica, larga, rossa, slabbrata, piena della sua sborra che tracima. Tocca il culo, il suo garofano. le sue pieghe. Prima ...