Mille pini - parte quarta
Data: 04/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LovelyL, Fonte: Annunci69
''Ragiona''.
Davanti a me avevo un bosco. Dietro di me, oltre il lago c'era la ferrovia ed oltre quelst'ultima una montagna. A destra un'altra montagna rotta da una galleria, così come a sinistra.
''Aspetta''.
Tastai nella tasca dei pantaloncini tirandone fuori il bigliettino zuppo d'acqua con lo strano indirizzo che mi ero segnato.
Del ragazzo di prima nemmeno l'ombra.
-Cazzo-
Ero bloccato, da solo, in quel bellissimo ed angosciante quadro.
Non potevo riattraversare il lago, non sapevo nemmeno come avevo fatto a farlo la prima volta.
Il bosco, l'unica strada.
-Ok stai calmo, respira e ragiona- Senza infradito, dovetti incamminarmi scalzo.
Gli alberi erano enormi e altissimi, rendevano invisibile l'interno di quella specie di barriera naturale.
Dopo pochi passi scorsi per caso una forma orizzontale marrone sospesa nel vuoto. Mi nascosi di fianco un tronco, spiando da dietro un ramo spezzato.
''Un.. cartello?''
Era fissato con un chiodo ad un abero un po' storto e, a forma di freccia, puntava dalla parte opposta della ferrovia. Scritte sopra c'erano le coordinate che avevo segnato sul mio pezzetto di carta.
Non ci potevo credere o forse non volevo.
Assurdo ed insensato. Ero davvero sceso per caso dal treno nel posto giusto.
''Cazzo...'' mi chinai un attimo respirando profondamente.
-E va bene, andiamo- dissi ad alta voce per spronarmi.
Stavo per incontrare mio padre.
Dopo migliaia di passi iniziai a sentirmi confuso, ...
... persi la cognizione del tempo e dello spazio.
''Da quanto sto camminando, per quanto ho camminato...''
Non riuscivo neanche più a ragionare e il mal di gambe in continuo aumento non aiutava.
Stavo per cedere quando all'improvviso sentii pungermi le piante dei piedi. Il suolo si era ricoperto di aghi di pino, sembravano sbucati dal nulla.
Quegli alberi erano tanto alti e larghi da creare un tetto che bloccava i raggi del sole.
''Sono vicino a qualcosa''
Me lo sentivo. Iniziai a correre cercando di passare per quei pochissimi ''punti'' liberi dagli aghetti.
Finalmente, tra quelle chiome scorsi un altissimo muro.
Preso dalla foga aumentai la velocità, ma proprio quando stavo per raggiungere il portone che avevo appena notato caddi a terra inciampando in una radice.
-Ahhh...!-
Mi sbucciai un po' il ginocchio.
Dei passi pesanti arrivarono di fronte a me facendomi alzare molto velocemente lo sguardo per lo spavento.
Intravidi due figure possenti che indossavano una specie di tunica corta, potevo scorgere i loro membri molli accompagnati da due testicoli grossi e gonfi. Anche loro erano scalzi.
Mi sollevarono di peso trascinandomi, vedevo il bosco allontanarsi sempre di più.
''Che posto è mai questo... dove sono finito?''.
Quelle specie di guardie mi mollarono in un angolo di una stanza dal pavimento di pietra.
Avevo ancora i vestiti bagnati, con una forbice che recuperarono dal tavolo li a fianco me li tagliarono via tutti allontanandosi ...