Il venditore ambulante del mercato e marco v
Data: 05/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Soundserio, Fonte: Annunci69
... tutto.
Intorno alle 14.30 sento la porta della sua camera aprirsi e lui dirigersi prima in bagno e poi in cucina. Prendo coraggio, non so come, e mi faccio vedere (ovviamente mi ero vestito. Tuta aderente come al solito e una t-shirt). Entro in cucina e lui con un viso assonnato mi da il buongiorno. Non sembra imbarazzato o stranito, anzi in realtà ero io quello imbarazzato. Ricambio il saluto e mi fiondo nel lavandino alla ricerca di qualcosa da lavare in maniera tale da tenermi occupato li con lui. Di punto in bianco apro bocca e mi scuso se per caso lo avevo disturbato, ma non sapevo che fosse a casa quella mattina e lui senza alcuna esitazione o problema mi disse di non preoccuparmi che aveva dormito sino a qualche minuto prima e non lo avevo disturbato. Tirai un sospiro di sollievo incerto se credere o meno. Figurati se non aveva sentito, era impossibile, io gemevo come una maiala in totale libertà e il venditore ambulante lo stesso. Va bè, visto che lui non sembrava aver alcun tipo di imbarazzo o problema, decisi di credergli e il mio stomacò si aprì, gli domandai se aveva fame e cosi cucinai un piatto di pasta per due. Quel pomeriggio mangiammo insieme, senza tante chiacchiere, e tutto sembrava filare liscio finché il mio telefono squillò:
- “Sei proprio una gran troia lo sai?”
Il mio cazzo si fece subito duro a leggere quelle parole, ovviamente era il sessantenne.
- “Tu sei un gran porco, mi hai sfondato”
- “E’ stata la mia prima volta con un uomo, ...
... non sapevo fosse cosi eccitante. Mi hai fatto godere!”
- “C’è sempre una prima volta”
- “Speriamo non sia solo l’unica puttanella”
- “Ho voglia di farti un pompino” risposi ancora vogliosa di quel cazzo
- “Quando?”
- “Anche ora, dove vivi? Disti molto?” domandai
- “30min dalla città, mia moglie non è in casa e mio figlio è a lavoro. Vengo?”
Non erano passate neppure quattro ore dalla nostra scopata ma la voglia di rivederlo era tanta. Avevo Marco seduto davanti a tavola che guardava la tv mentre io ero eccitata e in quel momento avrei spompinato anche lui, ma non potevo, era il fidanzato di Raffaella, detestava i gay e mi avrebbe appeso al muro con conseguente sputtanamento e valigia pronta fuori di casa. Non potevo.
- “Si, sistemo i piatti e sono tutta tua. Però non sono solo a casa”
- “Allora no, non voglio che ci vedano”
- “Tranquillo, se vieni con il furgoncino te lo succhio a bordo o andiamo in campagna”
- “No, non mi va non voglio rischiare di essere visto”
- “Dai non fare il timido, gli altri stanno chiusi nelle loro camere, sali a casa”
- “Va bene, dammi 30/40min”
- “Scrivimi quando arrivi in città”
Inizio a sparecchiare e mi metto a lavare i piatti, ma prima, per via del caldo mi levo la maglietta rimanendo solo con il pantalone della tuta. Marco mi chiede se voglio il caffè e cosi si mette a prepararlo mentre io mi metto a lavare le stoviglie. Sparisce in camera qualche secondo per prendere le sigarette, quando torna in ...