In casa di accoglienza per soggiorno dei migranti – riproposizione a quattro
Data: 08/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Alvertn, Fonte: Annunci69
IN CASA DI ACCOGLIENZA PER SOGGIORNO DEI MIGRANTI – RIPROPOSIZIONE A QUATTRO
La nottata passata con Mohamed ha lasciato il segno. È stata una notte bella, passionale, piena di dolcezza, di voglia, di contatto, di carnalità e di sborra.
Al solo ripensarci sento le farfalle nello stomaco, i cazzo che risponde e si agita.
Ed il suo corpo, liscio, con pochissimi peli, lucido e scuro, il suo bel cazzone, come asta pronta a prendermi, e il buchetto che vedi scuro ma diventa rosato aprendolo, come un fiore sboccia con questo colore tenue, sullo scuro è un richiamo impossibile da non farsi ammaliare.
Favoloso, da rifare, da diventare ritmico, periodico, frequente.
E poi .... il richiamo dei suoi amici, degli altri tre di quella serata memorabile...
Mmmm ho il cazzo ritto, chiuso negli slip, che si agita, che vorrebbe qualcosa per se, e non solo stimoli della mente, ed io pure, vorrei sesso.
Mohamed mi ha riaperto la fantasia sopita, o meglio da me soffocata, di ripetere l'esperienza a quattro con Abdul, Cesar, Yanez e lui.
L'eccitazione mi assale ma la ragione frena.
L'incontro non può essere fatto da me, troppo il rischio di essere visti dagli altri ospiti. La casa del mio amico non la ho più, lui è tornato e non sa e non è interessato a sesso fra maschi. All'aperto ma dove. Posti sicuri per un simile incontro non ne conosco, e poi all'aperto il sicuro non esiste, può sempre passare qualcuno che per svariati motivi arriva dove siamo noi a divertirci, ...
... anche se li normalmente non passa mai nessuno.
Il cazzo duro mi stimola a cercare una soluzione, ho il culo che si agita al pensiero di quei quattro bei cazzi scuri che forse lo tornano a trovare.
Momentaneamente non trovo soluzioni plausibili o reali.
Forse trovare un amico ospitale, ma non mi viene in mente nessuno.
Va bene, ci penseremo dopo, riprendo il lavoro e con esso mi distraggo da questo pensiero e mi rilasso.
Lavoro bene, veloce e concentrato, mi piace cosa sto facendo. Pausa caffè, si ne ho proprio bisogno. Prendo la chiavetta per la macchina erogatrice di bevande calde e vado a prendere il caffè. Appena staccato dal lavoro, mi arriva subito il pensiero dell’orgetta. Mi assale e mi tormenta. Soluzione mi urla nella testa e non riesco a trovarne. Inserisco la chiavetta nella macchina premo caffè espresso, zucchero normale e la macchina parte e fa rumore di un trattore.
Quando smette il rumore, leggo bevanda pronta e ritiro il mio bicchiere di plastica con la palettina in plastica nel caffè caldo che sa di plastica, ovviamente con il caldo rilascia
Bevo a piccoli sorsi, sia perché è caldo sia perchè mi fa un po’ schifo, ma non ho voglia di attraversare la strada per andare al bar, un vero bar.
Mentre sorseggio penso a chi potrebbe ospitarci, passo i vari amici di sex ma non trovo nessuno che possa farlo o che vorrebbe farlo.
Chi perché non ha disponibilità piene dell’appartamento, diciamo sposati per essere generici, chi invece ha la ...