1. Il giovane commesso - 4


    Data: 04/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    4. L'albergo del piacere
    
    Ripresa l'autostrada, ne uscirono di nuovo e, attraverso un un percorso boscoso, arrivarono all'albergo. Era un posto da favola. Posto sulle colline fiorentine, col panorama che spaziava sull'incantevole città e circondato da piante che lo rendevano un luogo fresco ed areato. Insomma, il luogo giusto per una luna di miele. L'albergo, ricavato in un antico casale, era rustico ma lussuoso. Il personale, gentilissimo, li accolse con affabilità ed un ragazzo li accompagnò alla camera. Una matrimoniale! Ma non un'espressione, non un gesto di riprovazione da parte di nessuno. A Giacomo sembrava di vivere in un altro mondo. Certo, è la legge del commercio: se sano fare il loro mestiere dove c'è un cliente che paga nessuno ha niente da ridire.
    
    Appena chiusi da soli in camera si abbracciarono di nuovo per un breve ma profondo bacio. Erano d'accordo che avrebbero subito fatto una doccia per rinfrescarsi e ritemprarsi del viaggio.
    
    Per primo andò Carlo che, quando finì, tornò col solo grande asciugamano stretto in vita che gli arrivava fin sotto il ginocchio.
    
    Alto. Imponente. Ma il torace! Giacomo non lo aveva mai visto nudo prima di allora e rimase inebetito a quella vista. Era un torace ampio, possente, con due larghe spalle ed una vita ristretta, benché lievemente alterata da accennate maniglie dell'amore ed accompagnata, davanti, da una piccola pancetta dovuta all'età. La parte alta, all'altezza dei capezzoli, era tutta coperta da un folto ...
    ... pelo scuro da cui partiva una riga di pelo che andava a collegarsi all'ombelico e proseguiva oltre, fino a quello del pube. Il pelo folto copriva anche le gambe, almeno quello che ne spuntava al di sotto dell'asciugamano. Era proprio il dio che aveva sempre desiderato!
    
    Il ragazzo cercò di trattenersi e non mostrare turbamento, anche perché voleva fare velocemente la sua doccia per ricongiungersi al suo uomo, e sgattaiolò nel bagno. Cercò di pulirsi il più profondamente possibile nel buco ma quell'infilare e sfilare le dita insaponate e l'immagine di quel maschio che aveva ancora negli occhi lo stavano già per farlo venire.
    
    Al ritorno per poco non gli prese un infarto, ma era troppo giovane per certi problemi. Quello che vide era l'immagine di un sogno perverso. Il maschio (perché questa era l'impressione che dava) era sdraiato sul letto, completamente nudo, coperto solo del suo pelo, e con una potente erezione in atto perché se lo andava massaggiando per poter averla subito vinta sulla sua preda. E la preda si lasciò catturare, senza alcuna resistenza.
    
    Il tenero cuccioletto fu subito assalito e ne subì il peso addosso. Fu palpato ovunque, accarezzato, baciato. In poco tempo ogni centimetro della sua pelle fu conquistato dall'uomo sempre più accecato dalla passione. Fu presto infilzato ed ebbe il buco dilaniato dall'enorme mazza marmorea dell'animale che non gli dette tregua, con suo estremo piacere.
    
    Dopo forse più di un'ora di feroce monta in tutte le posizioni ...
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