1. Giocare a nascondino


    Data: 12/07/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: babbacombe_lee

    Io e Caterina ci eravamo nascoste in cantina, per avere un po� di intimità.Il colonnello che comanda l�ospedale da campo, sicuramente non avrebbe approvato il nostro comportamento. è un po� che andiamo avanti, qualche mese, forse è perché non ne possiamo più di stare in mezzo agli uomini: è dura passare le giornate e le notti circondate da uomini feriti, ammalati, invalidi, che mostrano sempre il loro lato peggiore.Io sono molto giovane, ho solo vent�anni e due anni fa, quando avevo appena terminato la scuola per infermiere, mi sono arruolata, per difendere la patria, pensavo.Caterina invece ha quarant�anni, in passato aveva frequentato la facoltà di medicina, così le hanno fatto fare un breve corso e l�hanno mandata a rimettere insieme i pezzi dei nostri soldati feriti al fronte.La prima volta che lei mi ha toccata sono rimasta di sasso, non avevo capito, ma Caterina è stata molto dolce e paziente, così non sono scappata, poi, con il tempo mi è sembrato tutto naturale.Ho ancora addosso il calore delle sue carezze, il sapore dei suoi baci, ma tra un po� dobbiamo prendere servizio e dobbiamo rivestirci.è stato bello restare attaccate l�una all�altra, i miei piccoli seni seni contro i suoi, molto più grandi, mentre ci toccavamo per darci piacere a vicenda.Il trambusto proveniente dal piano terra, che ci arriva attutito ed ovattato, ci spinge a velocizzare i nostri preparativi.Ma quando risaliamo la scaletta che dalle cantine porta nel grande atrio della villa che l�esercito ha ...
    ... requisito per farne un ospedale dietro la prima linea, restiamo sorprese.�Accidenti, Anna,� mi dice preoccupata Caterina, �devono avere evacuato, l�altro giorno il colonnello si diceva preoccupato perché eravamo troppo vicini alla prima linea, a rischio di un contrattacco nemico.�Ed ora che facciamo? ci hanno lasciate qui, accidenti, penso io.Poi li abbiamo visti. Sono dall�altra parte del salone d�ingresso ed anche loro hanno notato la nostra presenza.Alziamo le mani, perché uno di loro, imbracciato il mitragliatore, ce lo ha intimato, con un accento straniero e stentato.è una cosa assurda, surreale, perché noi siamo due donne inermi, due infermiere, con la cuffia bianca con la croce rossa ricamata sul davanti, la camicetta bianca, la gonna blu e sopra il grembiule bianco con il bordino blu, due infermiere con le calze bianche da infermiera e gli zoccoli bianchi da infermiera. Non abbiamo né armi né bombe a mano, non siamo certo un pericolo per loro.Il guaio è che sono i soldatisbagliati, hanno una divisa di un altro colore, insomma sono i nostri nemici.Questa guerra si sta rivelando più sporca e cattiva di tante altre, le voci che ci arrivano dai combattenti feriti, parlano di pochi prigionieri, perché spesso, sia di qua che di là, i nemici catturati vengono uccisi.Ma la sorte peggiore sembra spetti alle donne, che, se giovani o comunque attraenti, vengono prima violentate dai soldati.Siamo circondate da una decina di soldati che iniziano a toccarci, non voglio fare questa ...
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