1. Buon natale.


    Data: 15/07/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis

    Dicono che a natale si é tutti più buoni.DIcono che natale é magico.Bullshit!Stronzate.A natale, uno come James Gryson poteva solo aspirare a quello, un bar, una bibita alcolica moderatamente tosta, atta a catapultarlo lontano dalla sua vita di merda.Prese un altro sorso della guinnes.Sospirò.Lei se n'era andata. Tempo prima. Con un altro."troia", il pensiero era evanescente, lontano, come tutto nel momento alcolico di James.Ma era la sua troia. Per un po'. Per qualche anno. Gli aveva regalato una vita estrema, al limite. E momenti che solo a ripensarci gli diventava duro tipo acciaio inox.Poi se n'era andata.Lo aveva marchiato, lasciato oscenamente ferito a dissanguarsi per il resto del tempo che gli sarebbe rimasto da vivere.Si guardò attorno. Lo schifo. Ecco cosa vedeva. Un bar quasi vuoto, come il suo animo.Nessuna luce in una notte oscura. Per quel che lo riguardava poteva morire domani. E nulla sarebbe cambiato. Al mondo non importava.Si alzò. La gravità, a causa dell'alcool gli sembrò forte il doppio. Pagò le consumazioni con mente annebbiata.Uscì. Il freddo lo accoltellò su ogni brano di pelle esposta. Se ne fregò. Per freddo che potesse fare, il suo cuore lo era di più.Inaridito da un amore ustionante che gli aveva lasciato una cicatrice terribile.Poi la vide.Vestita di un cappotto, adescava i clienti. Una puttana. Carne da marciapiede.In quel momento, lui non se la sentiva di stare solo. O forse, solo per un istante, avrebbe voluto essere differente. Più forte, ...
    ... più dignitoso.In grado di resistere e andare avanti. Come sicuramente aveva fatto lei dopo averlo lasciato.Estrasse il portafoglio e contò le banconote. Quella notte faceva freddo ma non c'era neve. Un natale privo di ogni magia natalizia. Lo schifo.Guardò la donna. Mora, la pelle abbronzata o forse mulatta, le forme procaci. Lo sguardo si soffermò sulle rotondità abbozzate dal cappotto, invitanti.Un ennesimo cliente passò e lei non sembrò riuscire a convincerlo a condividere letto e portafoglio per quella notte in cui tutti erano più buoni.James non aveva mai creduto al natale. La sua bontà era bruciata, la sua carità arida quanto il deserto del Kazakistan.Ma vedendo quella ragazza notò che anche lei sembrava abbattuta, spenta.Non era diversa da lui.Per niente.Si avvicinò.-Ciao. Vuoi compagnia?-, chiese.-Quanto?-, chiese lui.-Cinquanta per la bocca, cento per tutto il resto.-, disse lei. Era una scena a cui doveva essere abituata, inutile fingere.-Come ti chiami?-, chiese.-Nancy.-, disse lei.-Io sono James.-, disse lui. Le allungò due banconote da cento. Fine del suo portafoglio. Per quel che gli poteva importare. Tanto di soldi ne aveva.Era la vita, la sensazione di vivere davvero che gli mancava da troppo tempo.E forse quella sera se ne sarebbe riapproppriato.-Dove andiamo?-, chiese lei. Lui sorrise. Era la stessa domanda che le aveva sempre fatto lei una vita prima.Finché non aveva deciso di abbandonarlo e lui aveva creduto, si era illuso inizialmente di essere forte ...
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