1. Il Silenzio


    Data: 17/07/2021, Categorie: Etero Autore: MarcoB

    ... Sentiva un piacere pervasivo che le nasceva dal profondo e le occupava tutte le sue cellule sensoriali. Era in catalessi! So stava costruendo il suo personale piacere, senza fretta, con la dovuta calma ritardando un orgasmo che non poteva mancare e le avrebbe fatto esplodere la micina.Invece di esplodere il suo orgasmo così ben costruito, le sembrò che esplodessero le orecchie. Un sordo rumore, nemmeno tanto forte, la richiamò alla realtà. Aprì gli occhi e vide, in piedi sulla porta Andrea, il compagno di studi di Giovanni, che la fissava rapito.Passò, immediatamente, dallo spavento alla vergogna. Per lo spavento chiuse d’istinto le gambe, ma non tirò via la mano, le sarebbe costato troppo. Andrea non era un molestatore di ragazze, anzi era un ragazzo sempre gentile e sorridente, non timido ma riservato, carino e educato. Il tipo che piace alle mamme, ma non alle figlie. Che vergogna essere scoperta in un’attività così personale! E poi, proprio da lui.Il sacrificio di lasciare a metà quel momento magico era troppo grande e, sperando nella riservatezza di Andrea e che non si fosse accorto della sua attività, chiuse di nuovo gli occhi e appoggiò, di nuovo, la testa all’indietro, sfilò piano piano la mano da sotto le mutandine e fece finta di tonare a dormire.Non sentiva alcun rumore e sperò che Andrea fosse andato via. Riaprì, lentamente, gli occhi e …. sorpresa! Andrea era a trenta centimetri da lei e aveva tirato fuori il suo cazzo in tiro per le grandi occasioni. Chi ...
    ... l’avrebbe mai detto! Quel bravo ragazzo, era, invece, un bel furbacchione. In pochi secondi valutò se era il caso di gridare aiuto o far finta di niente. Invece fece altro ancora: allargò le gambe e infilò di nuovo la mano sotto le mutande.In un attimo Andrea lasciò il suo arnese e portò la mano sulla micina di Barbara e cominciò a masturbarla. Barbara non sapeva cosa fare. Aveva tropo bisogno di lasciarsi andare languida a un orgasmo che aveva artificialmente ritardato troppo. Quel cazzo teso e duro era quello che le mancava ed era a trenta centimetri da lei. Con movimenti lenti ma decisi, afferrò il cazzo di Andrea e lo portò alla bocca, mentre lui infilò tre dita nella vagina allagata. Aveva tre dita in figa che le rovistavano ogni angolo e un bell’esemplare di organo riproduttivo maschile tra le mani. Lo strinse forte e fece scivolare la mano verso la base dell’asta, scoprendo una cappella rosso violaceo che sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro. Una cappella da innamorarsi immediatamente. E invece, Barbara tirò fuori la lingua e la passò dappertutto per inumidire. Poi afferrò il cazzo con entrambe le mani, come volesse staccarlo da quel corpo, e infilò la cappella in bocca, succhiando e insalivando tutto. Poi con una mano prese nel palmo i coglioni di Andrea, e cominciò a massaggiarli mentre con l’altra mano spingeva su e giù la pelle del cazzo, quasi a masturbalo, mentre leccava con gusto.Andrea, godeva come un riccio ma voleva impalarla. Senza parlare, con ...