Messico:una bellissima vacanza di tanto tempo fa
Data: 05/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: 1945
... questione è controversa. Pensate ad un grandissimo campo da calcio circondato da alte mura con degli anelli laterali. In campo due squadre da 20 giocatori ciascuno. A disposizione una sola palla di pezza che doveva entrare in uno degli anelli laterali. La squadra che ci riusciva vinceva. Vi dico quello che ci disse la guida: potevi usare le mani per giocare la palla, ma per farle centrare l’anello dovevi calciarla con i piedi; strano, ma ci sta. Chi centrava l’anello vinceva ed aveva il premio. Sapete quale era il premio? La morte. Ossia chi vinceva era un privilegiato perché poteva raggiungere gli dei. Ci sembrava fuori di zucca una spiegazione del genere. Gliela facemmo ripetere e ci confrontammo con lui più volte. Insistette che fosse così. Boooh Degli altri, i perdenti, non sapeva che fine facessero Terminata la visita al sito partimmo ed arrivammo a Cancun. Il nostro sogno marino dove ci rilassammo, salvo tre brevi escursioni, sino alla partenza dal Messico. Cancun non era la famosa località di oggi. Era tutto in costruzione. Da una parte il mare caraibico dall’altra una palude salmastra e puzzolente. Alloggiammo in un ottimo hotel sulla spiaggia. Gli americani stavano costruendo Cancun. C’era un solo centro commerciale che per entrarci dovevi mettere un piumino. Temperature polare all’interno (gli americani). Una sola discoteca dove per la prima volta vidi che c’era uno all’ingresso che decideva chi sarebbe potuto entrare e chi no. Mi vien da sorridere, a noi spalancò ...
... l’ingresso. Potere delle belle donne. Per finire, a Cancun, c’era un gran mercato all’aperto gestito dai “locali” che vendevano dagli alimentari ai souvenir. Stop, era tutto qui. In compenso mare e spiagge favolose, Caraibi. In quel soggiorno facemmo alcune escursioni. Andammo a visitare Tulum, vi dico dopo. Prima andammo a Playa del Carmen, oggi famosa, allora nessuno la conosceva. Eravamo in un periodo lontano dal suo attuale sviluppo. Vi era una sola grande piazza in terra battuta che confinava con la spiaggia e tante case basse, tutte bianche, intonacate a gesso; niente altro. Non vi era l’ombra di nuove costruzioni, sembrava di essere in un antico Messico. In giro poca gente e tante galline. Dedicammo la giornata al mare; la spiaggia era larga ed il mare bello, meglio che a Cancun. In spiaggia c’eravamo solo noi. A pranzo mangiammo in un ristorantino nella piazza ed al pomeriggio tornammo in spiaggia con l’idea di fermarci li anche la sera. Impossibile. Al tramonto fummo assaliti da milioni di mosquito. Tipi di zanzara diverse dalle nostre, non pungevano per poi grattarti, ma pizzicavano. Erano pizzichi dolorosi e fastidiosi. Fuggimmo e tornammo a Cancun. Il giorno dopo tornammo a Playa del Carmen perché da lì partiva un traghetto che ti portava all’ Isla Mujeres. Ci dissero che valeva la pena visitarla. Niente archeologia, ma belle spiagge e coste inesplorate. La visita all’isola fu una perdita di tempo. Una sola strada che la percorreva centralmente e si potevano vedere ...