Messico:una bellissima vacanza di tanto tempo fa
Data: 05/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: 1945
... suo interno aveva una scultura che dicevano fosse un giaguaro, a me non sembrava -il Tempio del Conte che pare abbia preso il nome da un conte che lo abitò. A differenza delle precedenti piramidi qui i gradini erano stretti e ripidi. Per aiutarti c’era una catena a cui attaccarsi per la salita e la discesa. In alto guardando verso il basso si avevano brividi da vertigini e si stava attaccati alla parete come delle mosche sul vetro. Nei nostri tour alle piramidi prendevamo sempre una guida locale. Maledetto che una parlasse l’italiano. Solo inglese o spagnolo. Noi preferivamo il loro strano inglese per noi più comprensibile Oltre a raccontarci tutto e di più dei templi e di Palenque ci condusse ad una fonte (pozza sporca d’acqua) nella vicina giungla attraverso un piccolo sentiero. Ci disse che fosse un luogo magico invitandoci a fare il bagno in quella che doveva essere una fonte la cui l’acqua rigenerava. Era acqua salmastra e sporca, dopo un breve consulto visivo tra noi, decidemmo di declinare l’invito. Non volevamo prenderci qualche esotica malattia. A Scilla, quel giorno, cominciò il ciclo mestruale e preferì tenersi da parte nei giochi erotici. Potei dedicarmi completamente a Laura per due notti mentre Scilla pareva alle prese con i dolori mestruale e non volle unirsi a noi. La settimana successiva fu alla rovescia. Fu Laura ad avere le mestruazioni ed a comportarsi allo stesso modo. Che si fossero messe d’accordo? Non importa. Potei dedicarmi con sommo gaudio ad una ...
... sola di loro. Usai bene e fui usato bene. Ma i miei ricordi vanno sempre ai loro culetti. Alle fine delle vacanze erano così rodati che il mio uccello entrava nel loro forellino posteriore come entrasse nel miele. Era, lo sapete, la mia meta preferita. Alla pecorina, mani a contenere le tette, il cazzo nel culo che le riempiva del mio seme. Che ricordi. Tappa successiva la mitica Chichén Itzá nella penisola dello Yucatan dove avremmo concluso il nostro viaggio. Già allora ero uno dei siti archeologici più visitati al mondo, così diceva la nostra inseparabile guida cartacea C’era una piramide immensa che scalammo con la stessa gioia che hanno i bambini e poi delle altre più piccole. Vi era un tempio che ricordo con raccapriccio perché la nostra guida locale ci fece vedere dove si diceva, su un altare, si facessero sacrifici di sangue sgozzando persone, e non solo i nemici. E’ una storia complicata da spiegare. Visitammo inoltre un osservatorio astronomico e vedemmo dei grandi pozzi per la raccolta dell’acqua. E la guida parlava, parlava. Parlò per due giorni, tanto durò la nostra visita a quella località, e ci disse così tante cose da intontirci. Ricordo bene altre due cose: il sole ed il caldo di quei giorni, ma quello che ricordo meglio è il campo della pelota. Lo rammento bene non per gli affreschi ed altre scritte o statue o cose simili che lo adornassero, ma per ben altro. Vi dico cosa capimmo della spiegazione della guida. Nel tempo la verificai su dedicati libri, ma la ...