1. La mia ragazza (1)


    Data: 20/07/2021, Categorie: Etero Autore: Re Artù

    LA MIA RAGAZZA (1) Katia è una bellissima ragazza di colore di vent'anni, alta più di un metro e settantacinque, capelli corti, ma non crespi, occhi scuri mobilissimi, lineamenti occidentali, forse fra i suoi antenati ci sarà stato un colonialista, seno non grande , ventre piatto con un pube depilato, gambe lunghe che sostengono un fondo schiena perfetto: tondo e sodo. Era fuggita dal suo paese per non essere data in matrimonio ad un vecchio di potere, scelto dalla sua famiglia. La fuga era stata costellata da violenze inaudite: violentata più volte, quando giunse in Italia portava sulla pelle i segni dei soprusi subiti. Venne accolta in un centro di accoglienza della mia città, e lì rimase per quasi sei mesi. Sono il figlio più piccolo di una famiglia benestante, proprietaria terriera e vivo nella villa di famiglia in mezzo alle nostre proprietà: ho un fratello ed una sorella più grandi, frequento il secondo anno di giurisprudenza: sono un bel ragazzo che a detta di tutti non manca di nulla per piacere all'altro sesso, ed in effetti non mi lamento della mia vita sessuale, senza però ancora legarmi ad alcuna delle mie conquiste. Quell'anno purtroppo, perdemmo la nostra “tata”, che ci aveva cresciuto tutti e tre, quasi una seconda mamma o nonna, ed in casa avevamo bisogno di qualcuno che desse una mano nelle faccende: vivevamo ancora tutti insieme: Francesco, mio fratello maggiore, medico all'ospedale, trent'anni, ancora non si decideva, con grande cruccio della mamma, a ...
    ... “sistemarsi”, Antonella, ventisette anni, bella ragazza, fidanzata oramai da sette o otto anni con Luigi, io e, naturalmente i miei genitori, Maura, mamma giornalista free lance, Maurizio ingegnere, che oltre a sovrintendere alla tenuta, aiutato da un fattore, era dirigente in una fabbrica di macchine per l'agricoltura, ed era molto impegnato. Dovevamo trovare chi sostituisse la nostra “tata” ed alla mamma venne l'idea di vedere se tra i profughi, di cui si era occupata con vari articoli, pubblicati anche dalla stampa nazionale, potessimo trovare qualche ragazza idonea. Un giorno d'estate, la mamma tornò a casa accompagnata da una ragazza che mi colpì immediatamente per la sua bellezza, teneva sempre gli occhi bassi, le mani incrociate in grembo; vestiva una leggera vestaglietta di cotone a fiori che non riusciva a nascondere il suo corpo molto ben fatto. In quel momento in casa c'ero solo io, e dopo avermela velocemente presentata, la mamma l'accompagnò in una rapida visita della casa spiegandole quale sarebbero state le sue mansioni; la ragazza diceva sempre si accompagnandolo con un rapido movimento della testa. “Speriamo che si adatti, non è che ci siano tante altre scelte!” sospirò la mamma, e la lasciò a rifare le nostre camere. Quando fu il turno della mia, mi alzai dalla scrivania e mi sedetti in poltrona per poterla ammirare meglio, mentre svolgeva le sue incombenze: “ Se vuole, mi disse, torno dopo”. “ No, fai pure; come ti chiami e come mai parli così bene l'italiano?” ...
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