Invito a cena
Data: 23/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: BLOWBOY80, Fonte: Annunci69
Sono sempre stato bravino negli studi e, mi ero da poco laureato, aiutai un ragazzo del mio palazzo a preparare l’esame per entrare nelle forze dell’ordine.
Si chiamava Marco: tipo virile, con una voce profonda e una bella barba; era un giovane un po’ “tormentato”, tensioni in famiglia, cattivo rapporto con il padre ecce ecc. Per lui entrare in Polizia significava costruirsi una vita propria, essere libero ad autonomo…. Ci teneva davvero molto
Venne da me in totale una decina di volte e, appresi gli elementi base del diritto, superò il concorso: era un ragazzo intelligente. Dopo la sua assunzione uscimmo qualche volta con la sua compagnia, mi presentò i suoi amici, la sua ragazza e voleva sempre offrirmi la pizza.
A me un pochino piaceva, ma ero timido e soprattutto, sapendo che era fidanzato, non gli manifestati mai alcun segno di interesse.
Poco tempo dopo andò a convivere con la fidanzata e cambiò casa…. nella vita succede così: bastano alcune cose banali e ci si perde di vista.
Non lo rividi per oltre dieci anni fino a quando….
Era il primo maggio dello scorso anno e, approfittando della bella giornata di sole, nel tardo pomeriggio andai con amici nel centro della mia città per seguire alcuni concerti gratuiti.
Era bello camminare sotto i portici, sentire l’aria che iniziava ad essere calda ma non ancora afosa sulla pelle, osservare tutti quei giovani che, colorati e caotici, ridevano, scherzavano, ballavano.
Stavo camminando quando a un certo ...
... punto mi sento chiamare da un tizio in divisa.
“Come stai? Non mi riconosci?”
“Scusi ma lei chi è?” poi lo riconobbi
“Ma che piacere vederti! Quanto tempo è passato… Non sei cambiato per nulla!”
Scambiammo qualche parola veloce, lui era in servizio ed io stavo perdendo i miei amici tra la folla; ci scambiammo i numeri di telefono.
Il giorno dopo mi scrisse un messaggio:
“Ciao sto organizzando per venerdì sera una cena con alcuni colleghi, mi farebbe piacere se tu venissi. Arriva un po’ prima se puoi così ci raccontiamo la nostra vita in questi dieci anni”
“Ok volentieri, a venerdì”
Mi presentai a casa sua alle sette di venerdì sera: bevemmo l’aperitivo e appoggiandomi la mano sulla gamba mi confidò che era stato lasciato dalla moglie l’ano precedente, che era confuso, che non sapeva più cosa voleva nella vita. Si mise a piangere e posò la testa sulla mia spalla.
Ero turbato e imbarazzato: mi rendevo conto di essere attratto, ma ero paralizzato dalla paura di dire o fare qualcosa di inopportuno.
Restammo così qualche minuto: un languido turgore proveniva dalle mie parti basse.
“Ma questa sera ci divertiamo –disse interrompendo il silenzio – i miei colleghi sono allegri, disinibiti e gran bevitori”
Arrivarono i suoi colleghi: erano in quattro, bei maschi, tutti sotto i 40 anni: uno alto rasato e col bel portamento (“il vatusso”), il secondo con un bel viso squadrato e occhi grigi (“occhi grigi”), l’altro capelli neri occhi neri mascella volitiva ...