Che troia - Racconti Erotici

Che troia

... per i suoi sedici anni aveva già un seno notevole, ho cominciato con toccarle quelle tette, al primo tocco e rimasta sorpresa, mi guarda con quelli occhioni azzurri, continuo ad accarezzarle stringo i capezzoli tra le dita le apro il pigiama e ammiro due tette da donna belle, dure come pietra con due capezzoli appuntiti ho preso a leccarli, le piace la vedo da come reagisce e con gli occhi socchiusi, scendo con la mano nelle mutandine e cerco la fica e bagnata con il dito medio la porto al piacere tiro fuori il cazzo dalla tuta gli prendo la mano e la porto sul cazzo lo stringe e mi fa una dolce sega sapeva bene come fare, spingo la testa incontro al cazzo le dico leccalo ancora una volta sono sorpreso dalla reazione, lo tiene dritto con la mano alla base e comincia a leccarlo tutto soffermandosi sulla punta poi lo vedo sparire nella sua bocca e cominciare un pompino degno di una esperta quando le spingo la testa con forza dandole il ritmo capisce che sto per venire lo leva dalla bocca e finisce con due colpi di mano stringendolo sulle tette, evitando cosi che sporchi dovunque, mi sorride si alza va in bagno a pulirsi, torna si leva anche la parte di sotto del pigiama si stende a cosce larghe e mi dice ora tocca a te leccami, che sorpresa ma mi ci metto con molto impegno la porto a numerosi orgasmi ormai voglio scoparla, provo a metterlo dentro mi ferma mi dice; no basta sono vergine. Poi più nulla per molto tempo mi era rimasta una voglia dentro che anche se ci provavo ...

... sempre non si e mai concessa, si e sposata ha due figli le cose tra loro non vanno hanno problemi economici e di carattere già diverse volte le ho prestato dei soldi senza mai riaverli indietro. Passa ancora del tempo Antonella la vedo sempre meno, una mattina sono in casa sto lavorando quando entra come una furia mi dice; hai 5 minuti per tua cognata? Per te sempre vieni dai siediti e dimmi come mai sei qui va tutto bene? Non va bene un cazzo sono disperata, e senza un soldo non so come andare avanti credimi non c'è la faccio più, con questa vita di merda. Ne hai parlato con tua sorella, ma poi scusa per fare questa vita perché non lo lasci. Dici bene tu e poi come faccio non ho un lavoro non ho un soldo devo parlare con mia sorella dici, ma cosa vuoi che capisce quella e con te che devo parlare. E cosa posso fare io senza che tua sorella non lo sappia. Puoi farmi lavorare per te tanto per cominciare e non devi chiedere a lei. E tu saresti disposta a venire con me in trasferta tutta la settimana. Perché no i ragazzi sono grandi ormai possono aggiustarsi da soli, saprei come ripagarti. Ha si e come. Tu cosa vorresti. Che si scopasse in albergo e tanto che ti desidero e tu questo lo sai. E una cosa che resta tra noi lo prometti che non dirai niente a nessuno. Ma ti pare che sono cose che si raccontano in giro. Va bene datti da fare. Cominciamo adesso. No quando siamo lontano e in albergo. Malgrado l'apertura mentale che ha mia moglie taccio sul vero rapporto con Antonella, temo che ...