1. Galeotta fu la foto e chi la fece.


    Data: 27/07/2021, Categorie: Hardcore, Lesbo Tabù Autore: fenice1967

    ... e spensierati"."E come potrei dimenticarlo? Sapessi quante volte ci penso; mi mancate tutti sai? Mi manchi tu, mi manca la complicità di mia sorella e mi manca sopratutto il sesso libero da vincoli e costrizioni ... ma ormai è inutile pensarci"."Senti ... so che non ne vuoi parlare, ma a volte può far bene confidarsi con qualcuno. Cosa è successo tra te e tuo marito?".Lei mi fissò, poi abbassò lo sguardo e disse: "Perché no, in fondo che senso ha nascondere tutto all'infinito?".E così incominciò a raccontare la storia, così come si era svolta e che io riassumerò per sommi capi a voi.Premetto che Matilda e Gino si erano conosciuti all'Università della città in cui vivevano. Successivamente al conseguimento della Laurea, vennero assunti presso il medesimo Istituto, e più precisamente lui alla segreteria di ateneo e lei presso la biblioteca di facoltà.Li si erano anche creati il loro giro di amicizie e, fra queste, vi era una donna che anche io avevo avuto occasione di conoscere piuttosto bene. Federica era coetanea di Matilda e si era laureata nel suo medesimo corso; anzi le due ragazze avevano preparato molti esami insieme, quindi avevano avuto modo di frequentarsi lungamente.Anche lei faceva parte del personale amministrativo dell'Università, sia pure con mansioni diverse da quelle di Matilda e di Gino; fatto è che i tre si vedevano quotidianamente.Federica era francamente brutta (almeno per il metro maschile): bassa, larga, occhialuta, con i capelli irrimediabilmente ...
    ... disordinati, ma sopratutto era perennemente corrucciata e incazzata con la parte maschile del genere umano. Da che mi ricordo non sono mai riuscito a scambiare più di quattro parole con lei."Ma come fai a starle vicino?", domandavo ogni volta a Matilda. "Bé, che tu ci creda o no, ha i suoi lati positivi", mi rispondeva puntualmente lei.La Fede aveva anche l'hobby della fotografia che condivideva con la sua amica del cuore, ovvero con mia cugina Matilda; così, spesso e volentieri, le due donzelle sparivano nelle campagne circostanti la città, alla ricerca di soggetti interessanti da fotografare.I loro safari fotografici si svolgevano solitamente il sabato o la domenica, sia che fosse estate con il caldo afoso, sia che fosse inverno con il vento e il gelo.Gino, stranamente, non amava questo genere di svago: lui era decisamente più pantofolaio e prediligeva passare il week-end davanti alla tv o leggendo i giornali sportivi, piuttosto che imbarcarsi in interminabili scarpinate nel bel mezzo del nulla.Un giorno, però, ebbe la pessima idea di prendere in mano la macchina fotografica della moglie. Mosso dalla curiosità di vedere gli ultimi s**tti eseguiti e senza attendere che lei li trasferisse nella cartella del computer, accese il display della fotocamera e premette il tasto dell'archivio della memoria interna.La prima foto che vide lo lasciò di sasso, e quasi gli cadde la macchina digitale dalle mani per la sorpresa. Davanti a lui si parò l'immagine della moglie a gambe spalancate che ...
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