L'unico su cui posso contare
Data: 31/07/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu
... stesso sogno. E quell'angoscia non mi lascia mai. Per un po' restammo così a coccolarci. Dopo un po' iniziai a sentire sul mio sedere il suo membro che diventava duro. Mi misi supina, ma lui sembrava dormire tranquillamente. β Se continui a muoverti, non riuscirai mai a dormire, Emilia β mi sussurrò, invece all'orecchio. Mi voltai verso di lui. Eravamo ancora stretti uno all'altro, con le nostre gambe intrecciate. Il suo braccio mi circondava ancora la vita. Mi tirò più vicino a sé. Sentivo la sua erezione contro la mia pancia. Istintivamente allungai una mano a toccarlo. Era durissimo. β Cosa fai, Emilia? β Ti tocco. Mi piace toccarlo quando ce l'hai così duro. β Davvero? E ti piace qualcos'altro? β mi sussurrò con voce roca. β Sì. Mi piace quando mi tocchi anche tu. β E non ti piacerebbe fare altro? β Tipo? β Tipo cose che si fanno senza i vestiti addosso. Cose che fanno un uomo e una donna. β Ohβ¦ quel tipo di cose! β risposi sorridendo. Sul momento non risposi, ma ci pensai seriamente. Stefano rappresentava tutto il mio mondo e la sola idea che potesse lasciarmi mi angustiava a morte. Così mi decisi. β Sìβ¦ mi piacerebbe. Stefano sorrise e mi baciò. β Allora lo faremo come si deve. Senza alzarsi dal letto riuscì a spogliarsi. Si tolse anche le mutande e poi accese la lampada del comodino. β E tu? Non ti spogli? Ero imbarazzata, però. Fare quel passo significava davvero che la nostra vita sarebbe cambiata in modo decisivo. Ma lo feci ugualmente. Mi alzai dal letto e mi ...
... spogliai davanti a lui. Lui che non mi toglieva gli occhi di dosso, con una evidente eccitazione negli occhi. Capo dopo capo, i miei indumenti si ammonticchiarono sul pavimento: i pantaloni, la maglia, la canottiera, le mutandine. β Sei bellissima Emiliaβ¦ Nessuna è più bella di te in questo momentoβ¦ β mi disse. β Levati anche l'elastico dei capelli. Voglio toccarteli. Mi sdraiai di nuovo sul suo letto. Mi misi supina e lui fu subito al mio fianco. Ci baciammo dolcemente, mentre le nostre mani andavano in esplorazione. Lui infilava le dita tra i miei capelli, mi accarezzava il collo, i fianchi, il seno, ed io la sua schiena fino a scendere sui suoi glutei sodi. L'eccitazione stava aumentando. Sentivo il suo membro sempre più duro appoggiarsi al mio fianco. Poi si allungò verso il comodino e prese una cosa. Un piccolo oggetto avvolto nella stagnola. Ne strappo un lato coi denti. β Così non ci saranno problemi, Emilia. Non rischieremo niente β mi disse, e poi si infilò il preservativo. Riprendemmo a baciarci e a toccarci. Poi, Stefano si spostò tra le mie gambe. β Puoi ancora tirarti indietro, Emilia. β No. Va bene così β gli risposi accarezzandogli il viso. Mi baciò di nuovo. Io sollevai le ginocchia e Stefano si posizionò meglio tra le mie gambe. Ci baciammo a lungo, ancora. Forse neanche lui si sentiva veramente pronto a fare quel passo. Il passo in cui lui sarebbe entrato in me. Stefano prese a strusciarsi contro il mio pube, cercando di entrare in me. Quando riuscì a trovare la ...