1. La mia prof d'inglese: vacanza parte 1


    Data: 01/08/2021, Categorie: Etero Autore: Prof_emily, Fonte: EroticiRacconti

    Arrivammo giusto in tempo per imbarcarci, il volo durò 12 ore che passarono tranquillamente, all'arrivo, erano le 19 ora locale, prendemmo un taxi che ci portò all’hotel dove avevamo prenotato un piccolo suite, regalo di mio padre che ogni tanto si ricorda di avere un figlio, che comprendeva una camera da letto matrimoniale, un soggiorno, un bagno e una piccola piscina larga 2 per 4 metri. L’albergo era vicino alla spiaggia, bastava attraversare la strada. Alla fila per la check-in tutti gli uomini guardavano Paola, che con la maglietta scollata e i pantaloncini di mia madre, che metteva in risalto le sue gambe lunghe e affusolate, attirava l’attenzione, prima guardavano lei, poi fissavano me invidiosi, allora per farli invidiare ancora di più, prima appoggiai la mano sul suo culo palpandolo delicatamente, poi glielo strizzavo, sentivo le occhiate di tutti addosso, il che mi eccita parecchio, poi passai alle gambe, lei infastidita dalle mie dimostrazioni di affetto, “Smettila amore, ci guardano tutti” disse leggermente scocciata “eh dai, non ti eccita essere guardata?” ribattei io insistendo di più con la mano. “no, per nulla” mi disse sottovoce “sono tantissimi a guardarti” risposi io da scemo. Ero eccitatissimo, avevo un paio di pantaloni di tessuto leggero, che non riusciva a contenere la mia erezione. Finalmente arrivò il nostro turno, la ragazza per check-in era bionda, bel viso, i capelli erano legati in un chignon dietro la testa e indossava l’uniforme dell’albergo un ...
    ... pò sbottonata mostrando leggermente i suoi seni in maniera sobria. Ci chiese i documenti e le carte di prenotazioni, e mentre fissava lo schermo del computer ogni mi guardava verso il basso ventre ad un certo punto Paola se ne accorse dei suoi sguardi mi diede una piccola spinta, la ragazza se ne accorse, arrossì violentemente, poi ci diede una tessera per la porta della suite e ci augurò buone vacanze, Paola la ringraziò e le fece l’occhiolino. Prima di allontanarci: “Sono Paola, piacere di conoscerti” Ragazza: “Sono Juliet” Io: “sono Gianluca, ci vediamo allora” quindi presi Paola per la vita e mi avviai. Prendemmo ascensore per raggiungere la nostra suite, appena entrati, Paola mi fece: “certo che quella non toglieva gli occhi dal tuo pacco”, “ma solo te sai quanto è piacevole” ribattei io, “ti piace farti vedere eh? brutto porco. Però aveva un bel paio di tette” aggiunse Paola, “eh già, devono essere una quarta, perfette per fare una spagnola” dissi senza pensare alle conseguenze, mi arrivò poco dopo uno sonoro schiaffo sul braccio, “ahia che ti prende?”. “A casa hai due troie in calore perennemente, qua ci sono io, e ti metti a fare certi pensieri su un’altra ragazza ancora?” disse lei leggermente arrabbiata. “eh dai, era solo una battuta” le risposi avvicinandomi a lei cercando di abbracciarla “si, come no, ti ho visto mentre la guardavi” “si, l’ho guardata un pò, ma amore, sai che amo solo te.” e l’abbracciai da dietro, facendole sentire la mia erezione sul culo. “Sei ...
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