1. Sogni Proibiti


    Data: 01/08/2021, Categorie: Sensazioni Lesbo Autore: Melagrana_di_Ade, Fonte: RaccontiMilu

    Nel mio sogno sei bella.Non di quelle appariscenti, ma di quelle che più le guardi più ti piacciono.Hai intorno ai 35, 37 anni, un viso ancora fresco e senza segni d�età, forse giusto un sorriso più marcato, uno sguardo più disincantato.Una lunga massa di capelli, castano chiaro, ricade sulle spalle, con brillanti colpi di sole, hai occhi chiari, ancora non ho capito se sono verdi o azzurri, maliziosi, accattivanti. Una bocca perfetta a cuore, con un sorriso che più di un uomo in questo locale vorrebbe conquistare. Eppure guardi me.Il tubino nero con la spallina larga fascia un corpo tonico e femminile, hai quelle curve sexy che molte donne ti invidiano, un sedere sodo perfettamente segnato dall�abito e un seno che se non sbaglio deve essere sulla quarta. E� lungo poco sopra il ginocchio, del tutto casto e semplice, ma il modo in cui accavalli le gambe sveglierebbe un morto. Una bella scarpa decolté classica, con un tacco dieci, completa l�opera.Su una sedia hai lasciato la giacca di ottima fattura e una borsa capiente.Sono le sei e mezza di sera, sorseggi con nonchalance un bicchiere di vino bianco.Sei seduta al bancone del bar, molti uomini hanno tentato l�abbordaggio, ma senza successo.Ti guardo, intimorita, sei un tipo elegante, raffinato.Ordino un prosecco e mi siedo qualche posto più lontano da te. Guardo l�orologio, come sempre i miei amici sono in ritardo.Afferro qualche stuzzichino per ingannare l�attesa, con la netta sensazione di avere i tuoi occhi puntati su di ...
    ... me.Ti guardo, trucco impeccabile, completo di classe, penso che tu debba essere una manager, o una responsabile di settore. Quel tuo sguardo indagatore, che io scambio per critico, mi mette a disagio, consapevole del mio abbigliamento informale e quasi casuale.Scarpette e jeans sono decisamente più sciatti del tuo tubino e del tacco dieci.Picchietto nervosamente le dita sul bancone lucido, osservando l�orario ogni cinque secondi.�Vieni spesso qui?� mi chiedi all�improvviso.Non so perché, ma so che stai parlando con me.Mi volto �Ogni tanto, abito qui vicino� rispondo in soggezione �E lei?� non so perché mi viene spontaneo darti del lei, non solo perché sei un po� più grande di me, ma anche per quell�aria sicura di te, ferma e assertiva che stranamente mi mette sulle spine.�E� un posto carino, &egrave la prima volta che vengo, ma penso di tornarci, &egrave vicino al mio ufficio� mi sorridi disarmante e qualcosa si sblocca.Non sei snob come pensavo, bella e pure spigliata�demoralizzante.Torno a guardare il mio bicchiere di prosecco.Ti alzi afferri la tua roba e ti siedi accanto a me. Sono sempre più spiazzata.�Ti spiace se ti faccio compagnia finché non arrivano i tuoi amici? Qui sono peggio dei calabroni� mormori a bassa voce, indicando i molti uomini che ti fissano.Come dar loro torto? Se fossi un uomo anche io ti farei una caccia spietata. Da donna capisco la tua posizione, ti sorrido sentendomi più a mio agio.�Certo, tanto come sempre sono in ritardo�Mi dici di chiamarti ...
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