La discoteca estiva
Data: 02/08/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ilcap, Fonte: Annunci69
... persa di vista. Passeggiavo a bordo pista quando ad un certo punto buttando lo sguardo nel mezzo la rividi, era li che ballava scatenata con l’amica, la fissavo, ballava in modo sensuale e divertita, ad un tratto alzò lo sguardo e mi vide, sorrise di nuovo poi allungò le mani in avanti e mi fece cenno di avvicinarmi continuando a fissarmi e sorridere in attesa di una mia reazione. Così mi feci largo nella pista e mi avvicinai a lei fino a trovarmici di fronte a ballare e guardarla negli occhi, si muoveva sinuosa come una pantera, ora la potevo ammirare bene, aveva un bel fisichino, minuto ma benfatto, seno piccolo ma sodo, vita stretta, fianchi stretti e un bel culetto che ammirai ancora meglio quando si girò di schiena e piano piano mi si avvicinò fino a strusciarsi su di me. Ovviamente l’eccitazione mi stava montando a mille, e ogni volta che si strusciava doveva sentirla sempre meglio, alla terza volta le presi le mani e le accompagnai fino a cingerle i fianchi, poi mi avvicinai all’orecchio e dissi: -Sono qua con la mia ragazza…
Lei girò lo sguardo e mi sorrise, poi si avvicinò al mio orecchio e complice forse qualche cocktail di troppo, disse: -Questa cosa mi eccita ancora di più…- dopo un po’ di nuovo al mio orecchio aggiunse: - Comunque se lo vuoi sapere mio marito invece è all’estero per lavoro!-
Era un chiaro invito ad osare di più, ma ero seriamente in difficoltà per il fatto che in qualsiasi momento la mia ragazza o qualcuno dei suoi amici avrebbero ...
... potuto vedermi. Monica, così si chiamava, continuava a ballare e a provocarmi con sguardi ammiccanti e movimenti sexy, anche io continuavo a ballare inebetito e la sua amica si gustava la scena divertita, decisi così di prendere in mano la situazione e dissi all’orecchio di Monica: - Seguimi!- e mi allontanai verso il giardino senza più voltarmi, tento il tutto per tutto pensai, se mi segue vediamo, altrimenti erano solo smorfie di una femmina brilla in calore. Non potevo certo lasciare lì la mia ragazza e gli altri, non potevo uscire dal locale, qualunque cosa sarebbe successa con quella donna doveva succedere lì, ora o mai più.
Eccomi di nuovo sul divanetto, l’aria aria fresca del giardino mi avvolge piacevolmente alle spalle, guardo in direzione della pista quando dalla calca vedo sbucare lei, Monica.
Si avvicina sorridente e mi fa: -Eccomi, e allora?- Mi alzo e senza dire una parola stavolta la prendo per mano e la trascino dietro i divanetti verso il giardino, con una certa foga l’attacco al tronco di un grosso albero e la bacio con passione, passione che oramai era montata, irrefrenabile.
Lei comincia a sbottonarmi la camicia poi si avventa con la bocca sul mio collo e poi scende verso il petto leccandomi e mordendomi i capezzoli. La cosa mi fa letteralmente perdere la testa e così dopo che le avevo già messo le mani sotto la gonna per sentire le sue gambe vellutate, salgo sul culetto a cercare di sfilarle le mutandine ma non ci riesco e così preso da un furore ...